Generali, oggi il verdetto sul dossier Perissinotto-Agrusti

TRIESTE. Oggi il consiglio d’amministrazione delle Generali decide se portare all’assemblea dei soci la proposta di avviare un’azione di responsabilità nei confronti dell’ex ceo del gruppo Giovanni Perissinotto e dell’ex direttore generale Raffaele Agrusti. Di fatto quello che potrebbe essere deciso è un evento mai visto nella storia ultracentenaria del gruppo triestino. Ieri è stato un convulso e lungo pomeriggio fra Trieste e Milano. Il Comitato controllo e rischi ha esaminato le carte e i pareri dei legali per oltre sei ore ore. Il suo parere sarà determinante per il verdetto del consiglio di oggi che poi dovrebbe passare al vaglio dell’assemblea del 30 aprile. Secondo quanto chiesto nei mesi scorsi dall’Autorità per le assicurazioni (Ivass) il Comitato di controllo era chiamato a esprimere una nuova valutazione sugli investimenti controversi, sottoponendola all’esame del consiglio presieduto da Gabriele Galateri. In serata si è riunito anche il Comitato remunerazioni mentre già dal mattino erano in sede il Ceo Mario Greco e il presidente. Il cda, sulla base del parere del Comitato, sarà chiamato a ragionare sui contorni dell’azione da intraprendere. E su questo è possibile che ci possa essere una riflessione fra i consiglieri che potrebbero anche essere chiamati a esaminare le forme di un contenzioso in difesa di eventuali danni patrimoniali. Ma sarà il consiglio oggi a decidere.
Il comitato che si è riunito ieri è un organo tecnico di profilo elevato il cui parere è determinante per la scelta finale del cda nel quale avrà un peso l’orientamento degli azionisti del Leone, a partire dall’azionista forte Mediobanca che ha già fatto sapere di voler rispettare qualsiasi indicazione arriverà dai comitati di governance del Leone. I soci (da Francesco Gaetano Caltagirone a Lorenzo Pelliccioli) si trovano a dover prendere una decisione cruciale. Il Comitato controllo e rischi è presieduto da Alberta Figari. Ne fanno parte inoltre Sabrina Pucci, l’economista Paola Sapienza, il vicepresidente del gruppo triestino Clemente Rebecchini. Meno tecnica la composizione del Comitato per la remunerazione che, su richiesta dell’Ivass, ha esaminato le congruità delle buonuscite dei due ex top manager: con il presidente Paolo Scaroni ci sono una top manager internazionale come Ornella Barra e Lorenzo Pelliccioli.
Nei mesi scorsi gli approfondimenti interni avviati dalle Generali durante la gestione di Mario Greco, nominato amministratore delegato nell’estate 2012, hanno fatto emergere irregolarità sul piano della governance interna in alcuni investimenti in private equity e fondi alternativi, decisi o gestiti direttamente da Perissinotto e Agrusti. Nella semestrale di fine giugno il gruppo aveva segnalato come fossero emerse a valle della ricognizione interna alcune irregolarità sul piano della governance, insieme a ricadute economiche negative. Le irregolarità emerse riguardano il piano della governance interna rispetto a sette investimenti in private equity e fondi alternativi, decisi o gestiti direttamente dai due manager.
Sotto osservazione in particolare i legami stretti negli anni dal gruppo triestino con gli azionisti veneti di Ferak e Effeti. La società ha iscritto a bilancio su quegli investimenti 234 milioni di perdite. Secondo un’analisi interna condotta da Kpmg, e di cui ha riferito il Sole 24 Ore, le sette operazioni controverse affettuate tutte fra il 2000 e il 2007 avrebbero però un valore per 660 milioni.
Il gruppo triestino ha affidato così a due studi legali (Erede, Bonelli, Pappalardo e Francesco Mucciarelli) l’incarico di pronunciarsi. Sui fatti è stata esclusa presto una rilevanza penale pur individuando una serie di irregolarità procedurali. Generali su queste basi ha deciso di non procedere parlando tra l’altro della difficoltà a provare le responsabilità e comunque di investimenti non ancora giunti a scadenza. La compagnia ha comunque concordato con Agrusti la sua uscita dal gruppo per un compenso complessivo di 6,1 milioni. In autunno è intervenuta la Consob con una serie di richieste di chiarimento. Agli inizi di novembre l’Ivass, l’Authority di controllo sulle assicurazioni, ha chiesto a Generali che il comitato Controllo e rischi esprima una nuova valutazione sui fatti e la sottoponga al cda, che dovrà a sua volta pronunciarsi di nuovo sull'azione di responsabilità. Da qui l’avvio di una procedura che si concluderà oggi con il verdetto del consiglio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo