«Gherghetta non smembri l’assetto del polo liceale»

Piano di dimensionamento: ora scendono in campo 985 studenti dell’Isis Dante Alighieri Gorizia (Liceo classico Dante Alighieri-Liceo scientifico Duca degli Abruzzi-Liceo delle Scienze umane e linguistico Scipio Slataper) per manifestare la loro contrarietà. E lo fanno tramite una lettera inviata al presidente della Provincia Gherghetta e all’assessore provinciale all’Istruzione Cecot.
Non sono d’accordo con lo smembramento dell’attuale assetto del polo liceale creando due diverse realtà costituite rispettivamente, da una parte dai Licei classico/Scienze umane, linguistico e artistico e dall’altra del Liceo scientifico, scienze applicate e Istituto delle biotecnologie. «Non comprendiamo - scrivono - perché si debba mettere fine a un lavoro di unità che Classico, Scientifico ed ex Magistrali hanno compiuto in questi 14 anni (accorpamento 1999/2000) e che ha portato alla creazione di un vero e proprio polo scolastico dove molte cose si fanno assieme e dove, con fatica, è nata una vera e propria casa comune. In secondo luogo non siamo d’accordo a mettere la parola fine sui tanti progetti comuni che abbiamo costruito in questi anni. Perché dovremmo chiudere il laboratorio teatrale che ex Magistrali e Scientifico fanno assieme e che tanti risultati ci ha dato in questi anni di Palio teatrale? Perché dovremmo sciogliere il nostro coro che ha vinto premi nazionali e del quale fanno parte tanto i ragazzi del Classico quanto quelli dello Scientifico quanto quelli dello Slataper? Perché dovremmo rinunciare al Centro sportivo scolastico, ai corsi di cinese e di sloveno, ai progetti con il Gimnazija di Nova Gorica, agli scambi internazionali? Una scuola non è solo un insieme di ore e di materie, una scuola è un luogo vivo fatto di persone, di relazioni, di scambi».
Attaccano gli studenti: «La riforma della scuola secondaria superiore arriverà appena il prossimo anno al suo compimento: non sarebbe più saggio aspettare che i cambiamenti facciano la loro strada e decidere in un secondo momento, davanti a un quadro più definito anche nei termini numerici dei vari corsi attivati? E poi perché sacrificare un polo unico e omogeneo per creare un ibrido tecnico scientifico dove programmi indicazioni e docenti sono del tutto diversi? Una scuola è un organismo delicato è fatta di persone (insegnanti, alunni, personale) e non si può cancellare tutto con un tratto di penna. Vorremmo davvero che ci fosse più saggezza e soprattutto che ci si lasciasse continuare quello che con tanta fatica abbiamo costruito. Chiediamo perciò un ripensamento che lasci intatta la nostra realtà e che ci consenta di continuare tutti assieme questa che è la nostra scuola e un po’ anche la nostra famiglia. I sentieri interrotti non portano da nessuna parte e non abbiamo molliche di pane per ritrovare la strada».
Francesco Fain
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