Già installate 5 fototrappole contro i “furbetti” dei rifiuti

Operazione a costo zero, la città farà da “cavia” agli esperimenti di Isa Ambiente Scattano 20 mila immagini al secondo. «Scoveremo gli autori degli abbandoni»
Bonaventura Monfalcone-10.10.2018 Nuove telecamere-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-10.10.2018 Nuove telecamere-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura



Per i furbetti del porta a porta, quelli per i quali la separazione di secco residuo, umido e plastica è sovente un optional, i tempi si fanno difficili. Sempre più ostico, infatti, gettare il sacchetto abusivo ai piedi del cassonetto o della benna del verde, perché dopo un po’ di attesa alla fine è sbarcata anche a Monfalcone la fototrappola. Un gioiellino in cinque esemplari che ha il tempo di reazione di un decimo di secondo, può scattare 20 mila fotogrammi con una ricarica di batteria, è in servizio h 24 e riesce a immortalare le targhe di auto in corsa fino a una velocità di 80 chilometri orari. Ergo, pure il fantozziano lancio della monnezza al volo dal finestrino dell’utilitaria diventa un grossissimo rischio. Anche perché la telecamerina inchioda l’incivile alle sue responsabilità come Perry Mason nel controinterrogatorio finale: le immagini, che recano in calce sempre anno, mese, giorno e ora dell’irregolarità immortalata detengono a tutti gli effetti valore di prova, esattamente come i telelaser.

E proprio come questi ultimi dispositivi è in grado di fotografare, in barba al catarifrangente, la targa di una vettura, anche al buio. Prodigio della tecnologia che si prefigge di darci un taglio alle condotte censurate dall’amministrazione, che fanno spallucce della tutela dell’ambiente. Uno si chiederà: per quale modica cifra entra in gioco tutto ciò? Al momento gratis. Siccome Monfalcone farà da “cavia” nel progetto di sperimentazione delle fototrappole, un sistema già attivo in altre grandi città italiane, gli occhi elettronici sono arrivati sul territorio a costo zero. L’acquisto dei cinque dispositivi modello Scubla 751, prodotti negli Stati Uniti e dotati del rilevamento targa e scarico dati Wi-fi, è stato effettuato dalla ditta Sangalli cui Isa Ambiente ha dato in appalto il servizio.

Ora il Comune li installerà nei punti critici, non resi noti proprio per non agevolare gli imbrattatori della città. A ogni modo gli apparecchi, pur se invisibili, dovranno essere segnalati da opportuno cartello: diversamente, stando alle norme vigenti, gli esiti del loro operato non valgono. Per ora non saranno collegati, come spiega l’assessore alla Raccolta rifiuti Paolo Venni, al comando di via Rosselli, ma in futuro chissà: la dotazione lo consente. «L’agente della Polizia locale – spiega – passerà e, inserendo un codice segreto, potrà scaricare tutte le foto recenti ai fini di indagine».

«La fototrappola – conclude – possiede un sensore laser che capta le presenze sul campo di visuale selezionato. Se accade qualcosa allora la macchina comincia a scattare fotografie o riprendere un’azione. Così, quando all’ente o ai vigili arriva una segnalazione sarà possibile scorrere a ritroso le immagini per individuare l’autore dell’abbandono e multarlo». Le cinque fototrappole potranno essere spostate e non resteranno fisse in un punto. A fronte di fatti efferati o incidenti con pirati della strada, alla polizia giudiziaria, se ne avrà necessità, sarà consentito acquisire le riprese di Scubla. –



Riproduzione riservata © Il Piccolo