Giallo di via Trieste, trovato un martello

L’utensile era accanto al corpo esanime del 52enne. Le indagini procedono per esclusione
Di Stefano Bizzi

Un martello. Era accanto al corpo esanime di C.L.. Il 52enne goriziano versa in gravi condizioni all’ospedale di Udine dove lotta tra la vita e la morte a causa delle lesioni riportate domenica mattina: l’uomo era stato trovato nell’edificio di servizio alla villetta del civico 347 di via Trieste, una delle abitazioni ai piedi del cavalcavia 4° Stormo. Sarebbe stato quel martello rinvenuto dagli investigatori l’oggetto che ha provocato le ferite alla testa dell’uomo.

Il particolare emerso ieri però non chiude il cerchio e, soprattutto, non “stinge” quello che appare come un vero e proprio giallo. Non è chiaro ancora chi abbia colpito C.L. e perché lo abbia fatto e non conferma neppure l’ipotesi secondo cui sia stato lui a compiere un atto estremo di autolesionismo. Sulla questione le forze dell’ordine non si sbilanciano.

Anche ieri dagli ambienti investigativi sono uscite solo mezze frasi. «Procediamo per esclusione», hanno detto, ribadendo che rimane aperta anche la causa accidentale («Uno scenario meno preoccupante») e che il caso è “insolito”. Prudenza, dunque. Prudenza che, in ogni caso, domenica ha spinto gli agenti a cercare altri eventuali oggetti contundenti tra i cespugli della villetta di via Trieste.

Il caso è nelle mani del pm Salvo.

A sollevare dubbi sull’atto di autolesionismo è soprattutto il fatto che il martello (o qualsiasi altro oggetto sia stato a ferire gravemente C.L.) abbia colpito l’uomo alla nuca: il gesto appare troppo elaborato e porta a disperdere le forze. Saranno quindi le perizie che dovranno confermare o smentiranno l’ipotesi. Resta il fatto che l’aggettivo “insolito” utilizzato dagli inquirenti lascia immaginare che sotto possa esserci più di quanto sia stato detto.

Intanto ieri a Gorizia si era diffusa la voce (poi smentita) della dinamica di omicidio-suicidio. Gelosia e depressione sarebbero stati gli elementi scatenanti.

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