Giallo sulle firme contro la demolizione dell’autostazione

FIUMICELLO. All’indomani dalla demolizione della storica stazione delle autocorriere di Fiumicello scoppia il “giallo” delle firme. Una trentina di intellettuali, nel mese di ottobre del 2012, si...
Bonaventura Monfalcone-30.06.2013 Abbattimento Stazione corriere-Fiumicello-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-30.06.2013 Abbattimento Stazione corriere-Fiumicello-foto di Katia Bonaventura

FIUMICELLO. All’indomani dalla demolizione della storica stazione delle autocorriere di Fiumicello scoppia il “giallo” delle firme. Una trentina di intellettuali, nel mese di ottobre del 2012, si mobilitò, tramite una petizione, per “salvare” la stazione. Il problema è che alcuni dei firmatari non sapevano che il proprio nome fosse stato inserito nella lista. È il caso di Andrea Bellavite, noto giornalista e scrittore goriziano. «A dire il vero – conferma – la mia firma è stata messa senza chiedermelo. Mi dispiace essere stato tirato in ballo senza saperlo. Ho condiviso tante battaglie importanti, a livello regionale, con gli altri firmatari, forse per questo motivo hanno dato per scontato che fossi d’accordo. Questa è una questione locale, non abito a Fiumicello e non mi sembra giusto intromettermi». «Ad ogni modo – aggiunge Bellavite – se tante persone competenti hanno definito l’ex stazione un’opera d’arte un motivo evidentemente ci sarà. Forse prima di demolirla era il caso di sentire i cittadini e le persone competenti».

Pare che anche il calciatore Beppe Savoldi non sapesse di essere tra i firmatari. Il pittore Evaristo Cian, >interpellato, spiega: «L’ex consigliere regionale Roberto Antonaz (PPartito della rifondazione comunista) aveva detto di inserire il nome di Andrea Bellavite. Aveva assicurato che ci avrebbe pensato lui ad avvisarlo, ma evidentemente si è dimenticato di farlo. Savoldi, invece, aveva dichiarato di essere d’accordo con noi. Eravamo andati a Fossalon assieme per prendere il vino e gli ho parlato della petizione. Dopo un mese, essendo residente a Bergamo, si era dimenticato la questione». Cian si rivolge all’amministrazione: «Non hanno capito l’importanza >dell’opera. Solo perché amministrano la città non è detto che abbiano una preparazione in materia. Non mi risulta che il vicesindaco Pizzin faccia l’architetto di professione».

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