Giornali e cappuccino direttamente a casa con la formula “Mug”

Se volevano dimostrare che il loro è un posto fatto con amore, non potevano scegliere data migliore per l’inaugurazione. Domenica 14, giorno di San Valentino, alle 17 tirerà su le serrande in piazza Hortis “Mug”, caffetteria, sala da te e casa del pasticcino formato Usa. Il nome nasce dal classico tazzone che gli anglosassoni usano indifferentemente per sorseggiare caffè, tè, cioccolato o altro e al quale sono legatissimi. «Un Mug fumante - scrivono nel simpatico biglietto introduttivo, forse per un gioco di parole con hug, che significa abbraccio - è una coccola che ci facciamo per cominciare la giornata, per scaldarci in una giornata fredda, per accompagnare una giornata divertente con gli amici».
Elena Giuffrida, bolognese di nascita ma in città da oltre 20 anni, dopo l’esperienza da “Ginger” si rimetterà a coccolare i clienti con i suoi muffins, i suoi cupcakes e i suoi bagel, oltre a decine di altre delikatessen e tè rari come il francese Kusmi. Non dimenticando neanche una delle attuali tendenze: via libera, dunque, alle proposte con farina senza glutine, senza lattosio, vegan o senza lievito.
L’entusiasmo è alto, le idee infinite. Tra quelle allo studio, tra l’altro, la più suggestiva risulta essere senz’altro un possibile servizio a domicilio della colazione, con accluso un quotidiano a richiesta. Un vero “must” per i pigroni!
E comunque si punterà molto sull’asporto, in quella che, sotto l’etichetta Soledoro, fu già una gastronomia per molti anni. Lo giustifica e, anzi, lo rende quasi obbligatorio, l’ampio e ben rifornito laboratorio che sfornerà dolcetti e altro, come ad esempio torte salate.
Decisamente ricca anche la dotazione di coperti nella sala dedicata alla ristorazione veloce. La metratura, in effetti, è tutt’altro che piccola (240 metri quadrati) e l’area di cucina e il bel bancone antico, recuperato e restaurato a Bologna dalla proprietaria, delimita solo di poco la sala principale e le sue potenzialità.
Come giorno di chiusura Elena anticipa che sarà il lunedì, mentre alla domenica terrà banco il brunch all’americana, con pancakes, uova e pancetta e altre dotazioni assortite di grassi e proteine.
Con la via Torino a neanche 100 metri in linea d’aria bisogna aggiungere che il nuovo foro della ristorazione cittadina si arricchisce adesso di una nuova offerta. Anche in questo caso praticamente inedita rispetto alla ricca dotazione preesistente nell’area.
Vanno in controtendenza, invece, due giovani fratelli che per la loro avventura della “Piccola Bottega del Buon Mangiare” hanno scelto quello che, tecnicamente, sarebbe il vero centro di Trieste, piazza Goldoni, e nella fattispecie l’inizio di via Gallina.
Sposando, tra l’altro, una tipologia in netta crescita, quella vegano-vegetariana. L’appena diciannovenne triestino, Swami Brana, ha aperto l’attività assieme al fratello Andrea. La loro filosofia ristorativa punta molto sui cosiddetti prodotti bio (da biologici). Si tratta di alimenti che sono stati coltivati senza pesticidi o prodotti chimici, e che sono sempre più richiesti dagli acquirenti, diciamo così, più salutisti.
Molto gettonati anche i frullati di frutta e verdura, con prodotti rigorosamente della provincia.
Il menù, almeno a giudicare dall’inizio (il locale ha aperto alla fine di gennaio), cambia abbastanza spesso, e questo dovrebbe andare a garanzia di una ristorazione “fresca”, rispettando in pieno la tipologia di posti del genere che, come si diceva, si stanno moltiplicando in diretto rapporto con la crescita di intolleranze e patologie legate al cibo.
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