Giornalisti aggrediti e intimiditi dai manifestanti
Diversi episodi sono stati segnalati anche dall’Assstampa

Stava filmando con il cellulare la scena dei manifestanti mentre sfondavano la vetrata dell'ingresso della stazione ferroviaria. Erano circa le otto di sera di ieri, giovedì 2 ottobre: una giovane giornalista è stata aggredita da un manifestante incappucciato e con il volto travisato da una bandana. L'uomo, che si esprimeva in italiano, si è scagliato addosso alla giornalista tentando di strapparle dalla mano il telefonino.
La giovane è riuscita a mantenere l'equilibrio e a pararsi il viso. Un altro manifestante si è avvicinato a lei urlandole che "non ti devi permettere di filmarci, sennò finisci male. Stai molto attenta". La giovane giornalista era molto spaventata.
I manifestanti intanto avevano distrutto la vetrata con l'intenzione di fare irruzione in stazione, ma sono stati respinti dalla Polizia con un corpo a corpo e con i lacrimogeni.
Un altro giornalista è stato avvicinato da alcuni partecipanti al corteo che hanno cercato di intimidirlo: "Stai attento a quello che scrivi", si è sentito dire.
Urla e offese nei confronti dei cronisti che facevano video e foto anche durante il corteo in zona Campo Marzio, mentre i manifestanti si stavano dirigendo verso il Varco 1 di Riva Traiana.
Si sono verificati anche ulteriori episodi, evidenziati dal sindacato dei giornalisti, l'Assostampa.
"I Cdr delle redazioni di lingua italiana e di lingua slovena della Sede regionale per il Friuli Venezia Giulia della Rai e del quotidiano Primorski dnevnik esprimono la massima solidarietà ai colleghi Fabio Rebec e Luca Tedeschi per l’aggressione subita nella serata di giovedì 2 ottobre 2025 mentre documentavano la manifestazione pro-Palestina a Trieste", si legge in una nota.
"Rebec, collaboratore esterno della Rai, è stato accerchiato da almeno due persone, bloccandolo fisicamente, cercando di impedirgli di continuare a documentare i fatti della stazione ferroviaria, mettendo le mani addosso alla telecamera e intimidendolo, tanto da costringerlo ad allontanarsi. Analoga situazione ha vissuto il collega Luca Tedeschi, fotografo per il quotidiano Primorski Dnevnik, che è stato "placcato" da qualcuno che non voleva facesse il suo lavoro.
Si tratta di un nuovo episodio di intimidazione nei confronti di giornalisti e operatori dei media durante lo svolgimento del loro lavoro di documentazione delle manifestazioni pro-Palestina. Meno di un mese fa, il 13 settembre, anche il giornalista della Tgr Rai del Friuli Venezia Giulia Maurizio Mervar era stato aggredito durante una protesta davanti alla sede dello stabilimento Leonardo di Ronchi dei Legionari (Gorizia).
Stigmatizziamo quanto accaduto e ci auguriamo che gli autori dell'intimidazione siano identificati quanto prima. La libertà di stampa, di parola e di pensiero, è garantita dall'articolo 21 della Costituzione ed è un principio non negoziabile. Le intimidazioni nei confronti di giornalisti e operatori dei media non sono accettabili in nessun caso e devono finire”.
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