Giovane operaio costretto in sedia a rotelle In tre a processo per lesioni gravi colpose

Due anni fa Francesco Vallon, 24 anni, era stato travolto da un muletto riportando la paralisi dopo la frattura della vertebra



Era il 31 gennaio di due anni fa quando un operaio triestino di 22 anni, Francesco Vallon, veniva travolto da un muletto destinato alla dismissione. Le condizioni del giovane, investito al torace e a un fianco dal roll ball del carrello elevatore (la parte alta), erano apparse subito gravissime, tanto da richiedere un ricovero in Terapia intensiva. La sera stessa dell’infortunio, ormai trasferito al Santa Maria della Misericordia di Udine, centro specializzato di Chirurgia spinale, l’operaio veniva sottoposto dall’équipe medica a un delicato intervento, durato sei ore, per trattarne il trauma lombare e ricomporre la frattura della vertebra riscontrata, con probabile lesione del midollo.

Alla fine Francesco Vallon, dopo anche alcuni giorni di coma farmacologico, si è risvegliato e ripreso, ma a causa delle ferite ha subìto danni alla colonna, perdendo l’uso delle gambe. L’infortunio lo ha costretto alla sedia a rotelle.

Ora, a due anni di distanza dal drammatico infortunio sul lavoro, avvenuto al Cantiere Alto Adriatico di via Timavo, in zona Lisert, si sono chiuse le indagini avviate dal sostituto Valentina Bossi. Come reso noto dal procuratore capo Massimo Lia sono stati emessi i decreti di citazione diretta a giudizio per le gravissime lesioni rilevate. Tre gli imputati, a titolo colposo: Marco Braida, manovratore, Giorgio Ferluga, rappresentante legale del Cantiere Alto Adriatico, e Sandro Barizzi, pure all’epoca dipendente nella medesima società. L’udienza è fissata il 4 ottobre.

Nella citazione diretta (possibile quando si tratta di reati puniti con pena della reclusione non superiore nel massimo a quattro anni o con multa, sola o congiunta alla pena detentiva) il processo si instaura senza previa richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero e fissazione dell’udienza preliminare.

Persona offesa nel procedimento è appunto Francesco Vallon, assistito dall’avvocato triestino Alessandro Giadrossi. Braida e Ferluga, rispettivamente difesi dagli avvocati Mauro Carelli e Sergio Spagnolo, si appoggiano invece allo studio legale di Milano Brusa Spagnolo Tosoni Carelli. Barizzi, non più legale rappresentante del Cantiere Alto Adriatico come specifica il suo avvocato e «non presente in sede il giorno dell’infortunio», è assistito infine da Laura Candusso del foro di Udine.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti – le indagini erano state affidate ai carabinieri – quel maledetto 31 gennaio, un giorno di pioggia, Vallon stava effettuando con un collega più anziano le operazioni di spostamento del muletto, che sarebbe dovuto finire sul retro dei capannoni, in un’area di deposito dei rottami ferrosi. Il muletto era stato caricato per il trasferimento sopra un altro carrello elevatore, più grande. Il giovane camminava sul piazzale d’ingresso, di fianco al mezzo. Il muletto invece era sollevato da terra il minimo indispensabile per consentirne lo spostamento. A un certo punto, nel corso delle manovre, il mezzo trasportatore si era girato, aveva compiuto una breve retromarcia e, al momento di ripartire in avanti, aveva visto lo scivolamento del carico sul lato sinistro. Il roll ball aveva così colpito Vallon. Fortunatamente il muletto del peso di circa una tonnellata non s’era rovesciato del tutto, restando parzialmente sospeso sul carrello. Pertanto il manovratore era riuscito a risollevarlo e spostarlo più in là, distante dal triestino ferito. Che solo tre mesi dopo avrebbe ultimato il triennio di apprendistato al cantiere nautico.

«L’operazione non andava svolta in quel modo – commenta oggi l’avvocato Giadrossi –: si è adottata una modalità pericolosa, considerata l’instabilità del mezzo trasportato, che sarebbe potuto cadere». Il suo cliente, che oggi ha 24 anni e si trova ormai alle spalle la vita dinamica di prima, la passione dello scoutismo, ha riportato un altissimo grado di invalidità. –



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