Giro d’affari da un milione per Triesteantiqua 2018 E Sgarbi compra una tela

Il critico d’arte, comparso  a sorpresa tra gli stand  nel primo giorno della mostra, ha acquistato una natura morta Operatori soddisfatti
Lasorte Trieste 02/12/18 - Salone degli Incanti, Trieste Antiqua
Lasorte Trieste 02/12/18 - Salone degli Incanti, Trieste Antiqua

Le impressioni raccolte tra gli espositori nell’ultimo giorno di apertura degli stand sono state confermate dal bilancio ufficiale tracciato dagli organizzatori ad eventi concluso. I visitatori dell’edizione 2018 di Triesteantiqua hanno superato quota cinquemila, con una buona presenza di austriaci ma, dettaglio balzato all’occhio in maniera ancora più evidente, con un importante ritorno curiosi e acquirenti locali. I triestini che da qualche anno, probabilmente vista la concomitanza delle edizioni precedenti con il ponte di San Giusto, avevano un po’ “snobbato” la mostra mercato dell’antiquariato, frequentando quindi di meno gli stand allestiti negli spazi dell’ex Pescheria, hanno cambiato rotta, tornando dunque a riaffollare l’evento.

«È stata la mia prima edizione da presidente di Promotrieste - osserva il numero uno del Consorzio Pietro Colavitti - e devo riconoscere che l’impegno dell’organizzazione, che prevede mesi di duro lavoro, è stato ripagato. I visitatori hanno riconosciuto un salto di qualità sia dal punto di vista delle opere e della merce esposta, sia delle iniziative collaterali che hanno contribuito - conclude Colavitti - ad aumentare il numero di ingressi».

Quest’anno, peraltro, Triesteantiqua ha dovuto rinunciare a molti espositori. «Per questioni logistiche - spiega il presidente di Promotrieste - abbiamo potuto soddisfare la richiesta di partecipazione di 45 espositori, dovendo purtroppo rinunciare ad altre 32 richieste. Il che significa che la vetrina di Trieste è ambita e questo non può che renderci orgogliosi. I margini di miglioramento ci sono. In questo senso ci adopereremo fin da subito per allestire al meglio l’edizione 2019».

Soddisfazione viene espressa anche dagli espositori. «Difficile stimare il giro d’affari, - spiega Roberto Borghesi, presidente Associazioni Antiquari Friuli Venezia Giulia -. Sono stati venduti pezzi di valore soprattutto nell’ambito dei dipinti e dei gioielli. Indicativamente, posso azzardare che il giro d’affari abbia superato il milione di euro».

Secondo Borghesi «c’è stata una riscoperta da parte anche dei triestini dell’opera d’arte o del gioiello come investimento, gli acquisti sono stati ben ponderati».

Ci sono state persone che hanno adocchiato un pezzo nei primi giorni della mostra, poi hanno fatto altre visite in compagnia di una persona più competente che li consigli, e infine hanno chiuso l’affare.

«A contraddistinguere questa edizione – sostiene Roberto Borghesi – è stato poi un buon afflusso di visitatori non solo nei weekend che, come spesso accade, catalizzano un maggior numero di persone, ma anche nelle giornate infrasettimanali».

Nella lista degli acquirenti figura pure qualche “vip” come anche Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte - che, a sorpresa, ha visitato la mostra Triesteantiqua sabato 24 novembre, giorno del debutto dell’evento -, ha già comprato un olio su tela raffigurante una natura morta e sta trattando privatamente l’acquisto di altri di altri due dipinti. —

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