Giudice di pace conteso nella Bassa

PALMANOVA. Il sindaco di Palmanova Francesco Matines rivendica la sede del Giudice di pace nella città stellata. Il Consiglio comunale approva all’unanimità un ordine del giorno, presentato dall’avvocato Giorgio Caruso, capogruppo di maggioranza, per mantenere questa figura giudiziaria in Fortezza e ieri sera c’è stato il primo vertice informativo tra i primi cittadini della Bassa friulana, convocato dallo stesso Martines, per avviare un discorso sull’argomento. Si apre la disputa con Latisana che a sua volta non intende rinunciare a questa figura istituzionale.
Dunque, attestato che la riorganizzazione e la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari voluta dal Ministero prevede che il Giudice di pace sia a carico dei Comuni a livello finanziario ed unico per il territorio della Bassa friulana in relazione al numero di abitanti, ora diventa pressante arrivare ad una decisione, anche in considerazione del fatto che la scadenza per poter mantenere il Giudice di pace è fissata per il 30 aprile. Il sindaco di Palmanova ha lanciato una proposta ai colleghi dei 31 Comuni della Bassa friulana focalizzata sull’opportunità che il Giudice possa trovar sede in Fortezza. Centralità di Palmanova, disponibilità di strutture, ex sede del tribunale, recentemente trasferito a Udine, sono i punti di forza esposti da Martines. «E’ chiaro che delle tre sedi attuali dei Giudici di pace, Palmanova, Cervignano e Latisana- ha dichiarato il sindaco- ne debba restare una. Ciò anche in relazione ai carichi di lavoro che complessivamente si attestano sui 1100 procedimenti civili e 150 penali, secondo i dato dell’anno scorso. Tali procedimenti- ha sottolineato ancora Francesco Martines- possono essere affrontati da un solo Giudice di pace e da quatto o cinque collaboratori».
Per mantenere la struttura sarebbero necessari, secondo il primo cittadino della Fortezza, dai 150 ai 180 mila euro annui, naturalmente a carico dei Comuni. Ebbene, Martines propone ai colleghi di mettere a disposizione le strutture e di coprirne le spese per 40 mila euro annuali, mentre le spese per il personale dovrebbero venir ripartite tra tutti i Comuni e verrebbero a gravare per un euro e mezzo su ogni abitante. Se non si troverà l’accordo Martines, supportato da tutti i consiglieri, ha annunciato che verrà privilegiata eventualmente la sede udinese, più facilmente accessibile da buona parte della Bassa friulana, anziché un’eventuale sede a Latisana. Ora si valuteranno le opinioni dei sindaci, intanto Latisana ha già inoltrato un’istanza al Ministero per mantenere il Giudice di pace sul suo territorio e lo stesso ha fatto Martines, con le motivazioni esposte sia in Consiglio, sia ai colleghi.
Alfredo Moretti
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