Giudice di Pace schiacciato da 3mila ricorsi

Sono un incubo. Ad occhi aperti. Duecento faldoni, quasi tremila ricorsi non ancora sfociati in sentenza. Possiamo dirlo senza ombra di smentita: lo tsunami T-Red (le famigerate fotocamere ai semafori installate qualche anno fa) hanno messo in ginocchio gli uffici del Giudice di Pace. La situazione è quella dell’emergenza continua, cronica, irrisolta. Nonostante gli apparecchi fotografici non ci siano più, si continuano a pagare le conseguenze della loro installazione.
Stando ai dati messi a disposizione dal Comune (e raccolti dalla Polizia municipale) risulta che, al 31 dicembre 2011, erano stati istruiti 1.554 ricorsi su un totale di 4.500: il dato è approssimativo, fa sapere la polizia municipale, perché il Giudice di Pace non è in grado di fornire il numero preciso. Fatto sta che sono stati esaminati circa un terzo. E questa è l’ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che la scelta di installare le fotocamere è stata negativa. Ha creato solo tanti disagi, ha costretto i vigili urbani a sobbarcarsi un autentico superlavoro e ha finito con il complicare la vita anche al Giudice di Pace.
I rinforzi
Nell’aprile scorso, la giunta municipale (era ancora quella precedente) ha approvato una delibera in cui autorizzava il «distacco di una dipendente presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Gorizia per il periodo di tre mesi». Insomma, è arrivato l’atteso rinforzo dal Comune per disintasare gli uffici del Giudice di Pace dalla marea di ricorsi e contestazioni. «La dipendente comunale aveva già lavorato con noi nel passato e il suo apporto era stato molto importante - rileva il dottor Giancarlo Sgrazzutti, coordinatore dei giudici di pace -. Vero è anche che la mole dei ricorsi è tale che non possiamo non definire la situazione d’emergenza. Lavorando a pieno regime, riusciamo a gestire 600 cause all’anno, non una di più. I giudici di pace dovrebbero essere quattro e ci ritroviamo in due. Capite che lavoriamo in condizioni critiche».
La preoccupazione cresce perché, in questo momento, ci sono ancora 3mila cause pendenti e tutte da istruire legate ai ricorsi per le multe comminate mediante l’impianto semaforico T-red. Numeri da capogiro: ci sono ricorsi depositati dagli avvocati nel 2007 che sono fermi e non c’è la possibilità di fissare le relative udienze, se non in minima parte.
La delibera
Nella delibera del Comune di Gorizia sono contenute le motivazioni della decisione di “prestare” una dipendente. «Non è stato possibile proseguire negli adempimenti successivi relativi ai ricorsi avverso i verbali di contestazione per la violazione dell’articolo 146, terzo comma, del Codice della strada risalenti al 2006 ovvero nella comunicazione ai ricorrenti dei provvedimenti di sospensione disposti dall’ufficio e nell’emissione dei decreti di fissazione delle udienze di trattazione. Inoltre, la dipendente comunale con l’attività svolta (è già stata impegnata nei mesi scorsi negli uffici del Giudice di Pace, ndr) ha acquisito l’esperienza e la pratica per supportare l’ufficio del Giudice di Pace per gli adempimenti successivi».
Il guaio vero è che l’organico è strutturalmente sottodimensionato e anche il rinforzo comunale rischia di essere soltanto un palliativo.
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