Gli asili di lingua slovena cambiano nome

Cambiano nome gli asili dell'Istituto comprensivo con lingua d'insegnamento slovena di Gorizia. Dopo aver preso atto della deliberazione del consiglio d'istituto, l'ha deciso il Comune.
Finalmente, dunque, gli asili non saranno più individuati solamente con la via che li ospita, ma avranno una definizione tutta loro. E la scelta, ovviamente, è caduta su nomi fantasiosi ed allegri. Così la scuola dell'infanzia di via del Brolo si chiamerà d'ora in poi “Girotondo” (Ringaraja in sloveno), la scuola in località Bellaveduta sarà l'asilo “Coccinella” (Pikapolonica), l'asilo di via Max Fabiani si chiamerà “Piccolo sole” (Soncek) e quello di via San Michele – solamente per le sezioni in lingua slovena - “Pippi Calzelunghe” (Pika Nogavicka). Ed a proposito degli asili sloveni, la scuola “Coccinella” di Piuma vedrà presto rinnovato il suo parco giochi. Il tutto per iniziativa dei genitori dei bimbi iscritti nella struttura, che hanno deciso di associarsi per dar vita all'iniziativa. Costituitasi una prima volta già nel 2009, ma recuperata e riorganizzata lo scorso dicembre, l'associazione è ora presieduta da Mauro Battista, e comprende al momento una trentina di genitori dei 25 bimbi iscritti all'asilo bilingue, italiano e sloveno, che fa capo alla direzione didattica di via Grabizio. L'obiettivo dei genitori è quello di lavorare per supportare le attività scolastiche, collaborare con le maestre e l'amministrazione comunale, in modo da migliorare il più possibile l'ambiente ed il servizio offerti ai bambini. Così il primo traguardo che si è data l'associazione è quello di rinnovare il parco giochi.
«I vecchi giochi sono stati smantellati perchè rovinati e inadatti – spiega Mauro Battista -, e così al momento all'asilo rimangono solo un'altalena ed un gioco a molla. Vorremmo individuare i fondi per comprarne di nuovi, tutti in plastica riciclabile. Questo perchè ci piacerebbe anche dare una valenza educati all'iniziativa, ed in accordo con il Comune abbiamo pensato di basare sul rispetto dell'ambiente e l'ecosostenibilità le nostre scelte. Fino ad ora, attraverso una nostra raccolta fondi privata, abbiamo messo da parte circa 2mila euro, ma la somma necessaria dovrebbe aggirarsi attorno ai settemila, per rispettare anche tutte le normative vigenti in fatto di sicurezza».
Marco Bisiach
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