Gli sfoghi corrono via mail: «Ci hanno preso per i fondelli»
Mentre Arco Immobiliare e Inter Ikea si difendono, dando la loro versione dei fatti sui mancati pagamenti delle imprese coinvolte nella realizzazione di Tiare Shopping, la protesta non si ferma. E, soprattutto, le motivazioni dei costruttori del maxi centro commerciale di Villesse non convincono affatto chi oggi si trova alle prese con crediti e conti da saldare con decine di dipendenti che hanno lavorato nei cantieri di Tiare. Non si contano infatti in questi giorni le mail arrivate alla nostra redazione, alcune delle quali dai toni anche piuttosto accesi, che se la prendono con quanto dichiarato al Piccolo dai vertici di Arco Immobiliare e Inter Ikea. Eccone alcune. «Ci sentiamo di puntualizzare e rispondere a quanto dichiarato dall'avvocato Bettelli in nome e per conto dell'ingegner Fogliata, al quale sono direttamente riconducibili tutte le società legate a cascata all'appalto con Villesse Shopping Centre (Ikea), Immobiliare Arco Srl, Fogliata Spa, Contract Srl, quest'ultimo nostro appaltatore – scrive ad esempio la società Alfatecnica, mandante dell'associazione temporanea di imprese formata anche da Ediltecnica e Noemar -. La Ati che rappresentiamo ha smesso di ricevere pagamenti, seppure autorizzati e fatturati, da novembre 2013, nel preciso momento in cui abbiamo terminato e consegnato i lavori di nostra pertinenza. Fino a quella data abbiamo regolarmente provveduto a saldare i nostri subappaltatori e fornitori senza immaginare che Villesse Shopping Centre srl avrebbe inspiegabilmente negato il pagamento di fatture autorizzate». Solo a quel punto la Ati spiega di non aver più potuto sostenere i pagamenti dei subappaltatori e fornitori. Ancor più dura la presa di posizione di Giulio Reino, della Crc di Cavenago Brianza, che nel suo sfogo spiega come non sia vero che tutte le imprese sono state pagate, «in quanto le maestranze coinvolte sono oltre 500 e i soldi in questione solo per i sub appaltatori impiantistici passano abbondantemente i 6 milioni», e precisa che «per la cronaca, solo la mia società avanza oltre un milione di euro». «Sono basito dalle dichiarazioni di Inter Ikea ed Arco che dicono di aver pagato tutti! - scrive anche Emil Togni, della Clima 2000 Srl -. Inter Ikea e tutti quelli coinvolti nei “giochetti delle scatole cinesi” dovranno vedersela con tutte le aziende che si sono fatte in quattro per quel centro commerciale». Ancora, «sia io che i miei 75 operai ci troviamo in una situazione drammatica, di cui non ho più il controllo», fa sapere il titolare di Conect Italia Srl, mentre la sintesi del sentimento di tanti imprenditori la danno quelli della Simpat Srl: «Ci sentiamo presi per i fondelli».
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