Gommone uccide un bagnante a Rovigno

Tragedia al largo della spiaggia di Scaraba. La vittima è un tedesco di 53 anni investito mentre nuotava. Indagini in corso

ROVIGNO. Nuotava al largo, secondo le prime ricostruzioni, quando è stato investito da un gommone. E l’urto gli è stato fatale.

Si è consumata martedì a Rovigno l’ennesima tragedia del mare, una di quelle tragedie che durante la stagione estiva purtroppo si verificano lungo la costa istriana, provocando dolore, paura e rabbia.

Nella maggior parte dei casi le vittime vengono travolte dalle imbarcazioni mentre stanno nuotando, come successo nel pomeriggio di martedì, solo che stavolta sembra che il bagnante si sia spinto troppo al largo, pagando con la vita un’imprudenza.

La vittima è un turista tedesco di 53 anni di cui le fonti ufficiali non rivelano l’identità. Stava nuotando tra l’isolotto di Pirusi e la spiaggia di Scaraba quando è stato travolto da un gommone del tipo Adventure, lungo 5,51 metri con motore fuoribordo da 90 cavalli, al cui timone c’era un altro turista tedesco di 52 anni.

L’allarme è stato immediato ma, all’arrivo dei sanitari, il bagnante era già morto. In situazioni del genere la responsabilità viene generalmente attribuita a chi è al comando delle imbarcazioni, il più delle volte motoscafi. Ma martedì, come spiega Petar Bonasin, a capo del settore per la sicurezza della navigazione alla Capitaneria di Porto di Pola, l’incidente è avvenuto a 333 metri dall’isolotto e a 370 metri dalla costa, pressapoco a metà strada.

«Abbiamo definito la posizione con l’aiuto di un testimone, un uomo che stava nuotando a pochi metri dal tedesco, del conducente del gommone e delle mappe elettroniche» spiega Bonasin. E aggiunge: «Dai nostri rilevamenti emerge che il gommone era in regola in quanto navigava, pur a velocità sostenuta, al di fuori della fascia di sicurezza pari a 300 metri dalla costa. Comunque è presto per parlare di responsabilità».

L’intera documentazione è passata infatti nelle mani della Procura regionale di Pisino che dovrà decidere anche se denunciare o meno il bagnante-testimone rimasto illeso “reo” d’aver nuotato al di fuori dello specchio di mare in cui è consentita la balneazione.

Proprio per evitare sciagure del genere la polizia del mare negli ultimi anni effettua rigorosi controlli soprattutto dei motoscafi che a volte si vedono scorazzare a forte velocità troppo vicino alla costa.

Qualcuno ricorderà ancora la tragica vicenda dell’insegnante altoatesina di 30 anni, Klara Michaeler Profanter, travolta e uccisa nel mare di Medolino il 28 luglio del 2002. Il polesano Robert Kastelc, che si trovava al timone del motoscafo ed è stato riconosciuto colpevole, ha scontato la pena di diciotto mesi di reclusione. La donna era in vacanza assieme al marito e ai figlioletti che all’epoca avevano 7 e 8 anni.

(p.r.)

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