Gorizia, il Pronto soccorso aprirà un ambulatorio per ridurre le file dei codici bianchi e verdi

Adozione del Rau davanti ai 23.648 accessi del 2019. L’assessore regionale Riccardi: «Correggere i percorsi dei pazienti
Bumbaca Gorizia 27.01.2020 Pronto Soccorso © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 27.01.2020 Pronto Soccorso © Foto Pierluigi Bumbaca

GORIZIA È uno dei problemi cronici del Pronto soccorso di Gorizia: le lunghe e snervanti attese per i codici (bianchi e verdi) che connotano i casi meno gravi.

Ma la Regione e l’Asugi stanno per risolvere una questione che ha procurato più di qualche travaso di bile ai pazienti. Dopo una prima fase sperimentale a Trieste e Monfalcone, anche nell’ospedale “San Giovanni di Dio” arriverà, a breve, il servizio che ridurrà i tempi d’attesa del Pronto soccorso, ovvero l’ambulatorio Rau (acronimo di Rapid Access Unit).

A confermarlo è stato l’assessore regionale alla sanità Riccardo Riccardi al sindaco Rodolfo Ziberna e all’assessore comunale al Welfare Silvana Romano, durante un recente incontro in cui gli amministratori goriziani, manifestando soddisfazione per «il cambio di passo della sanità goriziana» hanno fatto presente all’esponente della giunta Fedriga la presenza di alcune criticità e, fra queste, anche i lunghi tempi d’attesa al Pronto soccorso.

I numeri, del resto, lo confermano: nell’arco del 2019, gli accessi sono aumentati di circa il 6 per cento arrivando a quota 23.648. Il problema, però dovrebbe ridursi di molto proprio grazie all’attivazione della Rau.

Vediamo come funzionerà l’ambulatorio. Si tratta di un’unità funzionale autonoma costituita da un medico ed un infermiere dedicati, con spazi definiti all’interno della struttura del Pronto soccorso, generalmente attigui all’area triage e alla sala di attesa. Si occupa della valutazione e della gestione dei pazienti con codici a bassa priorità (codici bianchi e verdi) e il suo scopo è quello di ridurre i tempi di attesa e migliorare i flussi dei pazienti con patologie non gravi, ovvero dare risposta a quelle richieste di prestazioni che potrebbero essere gestite a livello territoriale e che invece contribuiscono al sovraffollamento del Pronto soccorso.

La sua attività è naturalmente integrata e coordinata con quella dell’astanteria e, in generale, dell’ospedale. Ciò permetterà anche di attenuare i conflitti presenti nel reparto e dovuti all’ansia per la patologia propria o dei parenti.

«I disagi, nei nostri Pronto soccorso, sono condizionati da un non corretto percorso dei pazienti - spiega l’assessore Riccardi. Si stima che almeno il 50 per cento degli accessi dovrebbero seguire altre direzioni. Dobbiamo lavorare, quindi, per correggere i percorsi dei pazienti informando sulla correttezza dei flussi. La Rau va in questa direzione: dà risposte fuori dal perimetro dell’emergenza perché la domanda non riguarda questa tipologia. E i risultati, a beneficio dei pazienti, dei loro familiari e dei professionisti impegnati nelle nostre strutture sanitarie si sono già visti nelle strutture in cui sono già stati attivati e non ho dubbi che ciò accadrà anche a Gorizia».

Decisamente soddisfatto il sindaco. «Il direttore generale dell’Asugi Antonio Poggiana ha ufficializzato la presenza nel Piano attuativo locale (Pal) di questa e di altre positive novità riguardanti la sanità goriziana - sottolinea Ziberna -. E ritengo che, con l’attivazione della Rau, si affronterà una delle criticità più sentite dai cittadini che spesso, al Pronto soccorso, si trovano di fronte a tempi d’attesa davvero troppo lunghi, per non dire estenuanti. Mi auguro davvero che, con questa nuova modalità di accesso, la situazione si modifichi radicalmente».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore Silvana Romano che sottolinea come il miglioramento del Pronto soccorso, con la riduzione dei tempi d’attesa, sia molto atteso dai cittadini. «È evidente come oggi, rispetto al passato, nell’ente Regione abbiamo un interlocutore che ascolta e dà risposte e la nostra sanità non è più solo oggetto di tagli come è accaduto per troppo tempo». —


 

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