Gorizia piange Emilio Comolli Progettò il San Giovanni di Dio



Gorizia piange un’altra delle figure che, talvolta in prima fila e con ruoli istituzionali, in altre occasioni dietro le quinte, ha lasciato un segno significativo nella storia recente della città. È morto infatti all’età di 85 anni nella sua abitazione, al termine di una lunga malattia, l’ingegner Emilio Comolli, conosciuto sia per i diversi progetti importanti – su tutti quello dell’attuale ospedale goriziano – ai quali ha lavorato, sia per le esperienze alla guida di realtà come la Cassa Edile o il Consorzio industriale.

Nato a Gorizia il 25 marzo del 1934, Comolli ha completato gli studi laureandosi in Ingegneria edile al Politecnico di Milano nel 1962, per poi tornare nella sua città natale per lavorare nell’impresa edile del padre che, in seguito, avrebbe rilevato. Come giovane ingegnere ha seguito in prima persona i progetti di molte abitazioni che ancora oggi si possono osservare a Gorizia, in particolare ad esempio nella zona di via Terza Armata, che al tempo viveva la forte espansione urbanistica del capoluogo isontino.

Parlando di costruzioni significative, però, il nome dell’ingegner Emilio Comolli è legato soprattutto all’ospedale San Giovanni di Dio, di cui è stato progettista e direttore dei lavori per i Fatebenefratelli (con i quali ha collaborato poi anche alla ristrutturazione di Villa San Giusto) che allora erano proprietari della struttura, passata poi alla sanità pubblica e oggi diventata nuovo ospedale di riferimento per Gorizia al posto del vecchio ospedale Civile. Ma Comolli, anche una volta terminata l’esperienza imprenditoriale alla guida dell’impresa ereditata dal padre e sviluppata nel corso degli anni con successo, ha continuato ancora a lungo ad esercitare la libera professione. Nel tempo ha avuto modo di curare tra le altre cose la progettazione della strada tra Monfalcone e Grado, e, tornando a Gorizia, c’è la sua firma anche su uno dei progetti potenzialmente più importanti per la città, per quanto mai realizzato: quello della celebre Scuola della Guardia di Finanza.

Conosciuto e stimato tanto non solo per questi progetti ma anche per la sua professionalità e le doti umane, Comolli ha ricoperto anche ruoli importanti a livello istituzionale: è stato presidente della Cassa Edile negli anni Ottanta, ha vissuto un’esperienza in seno a Friulia e, in anni più recenti, ha guidato pure il Consorzio per lo sviluppo industriale del goriziano.

Nonostante i tanti impegni lavorativi e un’attività così intensa, Emilio Comolli è stato anche e soprattutto un uomo di famiglia, profondamente legato ai suoi affetti, «una persona fondamentalmente molto buona e riservata, che mi è sempre stata vicina – lo ricorda oggi commosso il figlio Agostino, titolare della nota concessionaria Comauto di Montesanto –. E lo stesso si può dire con gli altri membri della famiglia». Comolli lascia la moglie Anna, il figlio Agostino, la nipotina Anna Grazia, il fratello Raimondo e gli altri nipoti Paolo e Davide. I funerali si svolgeranno martedì alle 12. 30 nella chiesa di Montesanto, con partenza dalla cappella del cimitero centrale. –



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