Gorizia riavrà una vera discoteca dopo oltre 30 anni

Una bella discoteca. Ampia e, soprattutto, ubicata lontano dalle abitazioni, onde evitare il solito, snervante tira e molla sugli schiammazzi notturni. Quante volte i giovani goriziani e gli universitari hanno espresso questo desiderio? Tante, una miriade. Sono emerse così idee, tante idee, rimaste però tutte irrimediabilmente sulla carta: l’ultima, quella portata avanti con grinta dal Consorzio per lo sviluppo del polo universitario e dal suo incontenibile presidente Rudy Ziberna. Ma la sua proposta di realizzare una discoteca in uno dei padiglioni (largamente sottoutilizzati) del quartiere fieristico di via della Barca è stata cassata dalla Camera di commercio. Almeno per il momento.
Che fare? Rassegnarsi ad assistere all’esodo dei giovani goriziani in altre località dove, invece, c’è quello un tempo si chiamava “sala da ballo”? Oggi prende quota un’altra ipotesi. Che potrebbe davvero decollare (questo, almeno, è l’augurio di quanti espatriano per andare allo “Square”). Ieri mattina è stato effettuato un sopralluogo nell’area industriale ex Olimpias di Piedimonte, laddove oggi sorge un polo artigianale con già 24 imprese insediate. Nell’area industriale del complesso produttivo (che si estende complessivamente per 86mila metri quadrati) c’è un capannone di 7.000 metri quadrati senza colonne e con il tetto non troppo alto: insomma, un’ambientazione che potrebbe favorire la realizzazione di una discoteca. «Inoltre, nelle zone limitrofe non ci sono abitazioni: quindi, si abbatterebbe il rischio di polemiche e levate di scudi per eventuali schiamazzi o rumori molesti - sottolinea il presidente del Consorzio industriale e della Confartigianato Ariano Medeot -. La struttura è di proprietà dell’Olimpias che, comunque, mi risulta sia ben disposta a cedere anche quell’area. Se son rose fioriranno».
I promotori dell’iniziativa sono diverse associazioni giovanili che stanno collaborando, negli ultimi tempi, con grande profitto con l’amministrazione comunale. Non a caso è stato proprio il Comune a contattare Medeot per individuare la possibile sede di un luogo di aggregazione giovanile. Da questo contatto è nato il sopralluogo di ieri che si è svolto a mezzogiorno e che ha visto il presidente di Confartigianato nei panni del Cicerone. Gli esiti? Positivi. Anche da parte dell’assessorato comunale alle Politiche giovanili c’è la determinazione a portare avanti e a termine questo progetto. Sono ormai troppi gli anni (più di 30) in cui Gorizia non ha luoghi “veri” dove poter ballare e fare le ore piccole senza entrare nel mirino di questo o quel Comitato, di questo o quel gruppo di cittadini imbufaliti.
«Stiamo facendo delle serie considerazioni assieme ai ragazzi e alle associazioni - fanno sapere dall’assessorato comunale alle Politiche giovanili -. La strada da percorrere è quella della compartecipazione del pubblico con il privato. Il luogo, inoltre, si presterebbe bene alla realizzazione di una sala da ballo». Sì, se son rose fioriranno.
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