Gorizia riscopre il dolce “Ferdinandeo”

Fu realizzato in occasione della visita di Ferdinando d’Austria sul Monte Nero. Una pinza arricchita
Si muove tra i contorni della fiaba ma esiste di certo il Ferdinandeo, dolce tipico del goriziano realizzato in occasione della visita di Ferdinando d’Austria sul Monte Nero, in Slovenia. Una sua riscoperta si è avuta nei giorni scorsi nell’ambito della tradizionale sagra di San Rocco, in occasione della conferenza di Maria Paola Frattolin su “Maria Teresa e il Goriziano, riflessioni a 300 anni dalla nascita dell’imperatrice”. Al termine, il pubblico ha potuto assaggiare un’inedita riedizione di questa curiosa pietanza, proveniente dalle mani (e dal forno) di Laura Madriz Macuzzi, presidente del Centro per la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni popolari di San Rocco. «Non ci sono sicurezze assolute e tanti dettagli su questa storia, ma Ferdinando, figlio di Maria Teresa, passò da queste parti dopo la sua visita a Napoli, e ci furono tanti preparativi. Le donne del Monte Nero inventarono questa ricetta per lui e quindi abbiamo pensato di riproporla. Ancora oggi la si trova nelle trattorie sul Monte Nero e qui era piuttosto conosciuta».


L’insieme degli ingredienti si richiama alle tante varianti delle pinze ereditate dai paesi oltreconfine, un tempo parte dello stesso impero. «Ogni anno, con le nostre conferenze, proponiamo in abbinamento un piatto legato al personaggio a cui si ispirano», conclude Madriz, che per questi spunti si rifà anche ai suggerimenti del membro dell’Accademia italiana della cucina, Roberto Zotter. Quest’anno è stata quindi la volta del Ferdinandeo che «è fatto con una pasta lievitata piuttosto povera, simile a quella della pinza ma con meno uova, sulla quale si stende una crema di burro, zucchero, succo di limone e tracce di rum. Quindi si arrotola l’impasto in un certo numero di cilindri, che sembreranno delle rose una volta posti in piedi in uno stampo». Si narra che il Ferdinandeo, semplice o meno, diventò uno dei dolci preferiti dall’imperatrice del Sacro Romano Impero. A lei si è dedicata, nei giorni scorsi, la professoressa Maria Paola Frattolin, e non senza ammirazione. Ne ha parlato definendola «una rivoluzionaria conservatrice» e di un’instancabile riformatrice di un impero (quasi) moderno. E' stata però anche una madre, di ben 16 figli da sistemare con strategici matrimoni sullo scacchiere politico europeo (una era Maria Antonietta). Questo e altro è stata la fondatrice della casata degli Asburgo-Lorena che, a Gorizia, ha rappresentato soprattutto una cosa: una figura politica capace di cambiare le sorti della città pur senza metterci mai piede. Una sola sua visita fu annunciata nel 1773 e vennero avviati imponenti preparativi per la sua venuta. Delle case, considerate antiestetiche, furono pure abbattute ma l’imperatrice qui non arrivò mai a causa di un’indisposizione.


Emanuela Masseria




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