Gorizia, si schianta a 200 all'ora in via San Gabriele: 29enne muore sul colpo

L'auto era condotta da uno sloveno che voleva suicidarsi. La vettura ha preso fuoco dopo aver impattato contro la casetta che ospitava i poliziotti sloveni all'ex valico di via San Gabriele. Coinvolta una seconda vettura con a bordo tre bambini rimasti fortunatamente illesi
I rottami della macchina in un'impressionante foto scattata da Bumbaca
I rottami della macchina in un'impressionante foto scattata da Bumbaca

GORIZIA Terrore sull’ex confine. Il ventinovenne di Nova Gorica (M.P. le sue iniziali) che si è schiantato, poco dopo le 9 di domenica 13 settembre, contro la casetta che ospitava la polizia slovena all’ex valico di via San Gabriele pare volesse farla finita. Il suo sarebbe stato un atto deliberato: questo è quanto trapela dalle maglie strettissime delle indagini.

La polizia parla di una velocità folle: 200 chilometri orari e forse anche più. L’uomo viaggiava a bordo di una potente ma datata Bmw 530 con targa italiana, a quanto pare prestatagli da un’amica residente a Gorizia: stava sfrecciando lungo la viuzza (denominata “Koldovorska Pot”) che corre parallela alla linea ferroviara slovena e che collega la stazione della Transalpina alla Eriavceva ulica, la continuazione di via San Gabriele in territorio sloveno.

Vicino all’ex valico, il ventinovenne ha perso il controllo dell’auto. Coinvolta anche una seconda vettura, una Volkswagen Tiguan con targa slovena, al bordo della quale c’erano una donna residente a Nova Gorica e tre bambini. La Bmw impazzita, prima di concludere la sua corsa contro l’immobile, è finita addosso ad alcuni paletti di ferro che si sono trasformati in una vera e propria rampa. L’auto è letteralmente decollata e ha colpito violentemente la parte anteriore della Tiguan strappandole in corsa il cofano e schiantandosi poi contro la casetta. Praticamente illesi i bambini e la donna al volante della Tiguan che hanno visto la morte in faccia: poche frazioni di secondo e il bilancio dell’incidente sarebbe stato ben più pesante. Se l’impatto fosse avvenuto all’altezza delle portiere, saremmo qui a raccontare una storia ancora più tragica.

Il giovane sloveno è morto sul colpo. L’urto è stato talmente violento che è crollato il muro perimetrale della vecchia casetta della Polizia slovena. Subito dopo, è divampato un incendio che ha divorato la Bmw, nonostante il tempestivo intervento di Gasilci e Pompieri. I rilievi sono stati effettuati dalla polizia slovena, coadiuvata dalla polizia italiana e dai carabinieri: da qui, la difficoltà ad ottenere notizie meno frammentarie. Le forze dell’ordine d’oltreconfine, per la verità, hanno diramato nel primo pomeriggio un comunicato stampa ma avarissimo di particolari, salvo annunciare che verrà effettuata l’autopsia sul corpo del ventinovenne, la cui identità non viene rivelata perché devono essere effettuati ancora degli accertamenti (il corpo dello sventurato era carbonizzato).

Terribile il colpo d’occhio dell’incidente con i detriti dell’autovettura sparsi nel raggio di un cinquantina di metri. Una ruota con ancora attaccato il semiasse è finita nel giardino di un’abitazione vicina mentre pezzi di motore e di carrozzeria sono “volati” anche in via San Gabriele. Come è facilmente immaginabile, della Bmw è restato ben poco: si è riusciti a capire che si trattava di un vecchio modello della serie 5 dal cerchio in lega. Danneggiata anche un’abitazione vicina che è stata colpita marginalmente dall’auto impazzita.

Perché sembra prendere piedi l’ipotesi del suicidio? Stando alle indiscrezioni, nell’abitazione dello sloveno sarebbe stato trovato dagli inquirenti un biglietto in cui si annunciava a parenti e amici la tragica decisione di farla finita. Ignoti i motivi che l’avrebbero portato a decidere di farla finita.

Alcuni testimoni oculari hanno affermato di aver visto quell’auto ad alta velocità percorrere le strade slovene già qualche minuto prima. «Tant’è che, ad un certo punto, ho pensato che fosse in atto un inseguimento ma non ho visto nessuna altra vettura dietro», l’osservazione di un passante. Sul luogo si è raccolta quasi istantaneamente una piccola folla sia dalla parte italiana che da quella slovena.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo