Gorizia, sindacalista si “gonfiava” la pensione VIDEO

GORIZIA Truffa aggravata continuata ai danni dell’Inps. Denunciata dal Nucleo di polizia tributaria di Gorizia una sindacalista isontina che tra il 2009 e il 2010, quando ricopriva la carica di segretaria provinciale, con la complicità di altri due componenti il direttivo - anch’essi denunciati - si era assicurata incarichi aggiuntivi retribuiti per 30mila euro. In questo modo, aumentando la retribuzione dell’ultimo anno di lavoro si è assicurara una pensione più alta.
A coordinare le indagini della finanza è stato il sostituto procuratore della Procura di Gorizia, Paolo Ancora. L’operazione, denominata “Pensioni sicure”, ha permesso di recuperare le somme indebitamente percepite nel tempo dalla sindacalista per circa 50mila euro e ha interrotto le future indebite maggiorazioni sulla pensione.
È emerso che la sindacalista, coadiuvata da due membri del direttivo, abusando delle agevolazioni previste dal D.Lgs 564/1996 (legge Treu) legate al versamento di contributi pensionistici integrativi calcolati sulla base di una retribuzione figurativa aggiuntiva relativa all’ultima annualità utile, ha ottenuto, in maniera truffaldina, un illecito vantaggio economico, consistente nella maggiorazione della pensione.
L’attenta attività d’indagine delle fiamme gialle ha permesso di accertare che la dirigente provinciale del sindacato, unitamente ad altri due membri direttivi, avevano approvato, in piena autonomia e senza coinvolgere o interpellare l’organo decisionale preposto da statuto (consiglio provinciale), una delibera di segreteria con la quale venivano attribuiti al segretario provinciale (cioè a se stessa), per l’anno scolastico 2009/2010, incarichi aggiuntivi retribuiti per 30mila euro che, invece, erano già insiti nel ruolo ricoperto.
A comprova delle irregolarità riscontrate, i finanzieri hanno accertato che le somme necessarie come provvista per far maturare la maggiore pensione erano state fornite direttamente dall’indagata attraverso bonifici bancari sotto forma di “donazioni” a favore del sindacato che, successivamente, le riversava alla stessa, mensilmente, maggiorandole la retribuzione.
I finanzieri isontini hanno eseguito il sequestro preventivo “per equivalente” di denaro e di un immobile nella disponibilità dell’indagata per un importo di 50mila euro, corrispondente alla cifra indebitamente percepita dalla sindacalista. La nota delle fiamme gialle non indica chi siano i denunciati.
A livello provinciale, nel settore scuola, sono presenti la Uil, la Cisl, la Cgil, la Gilda e lo Snals. Ugo Previti della Uil e Donato La Morte della Cisl hanno appreso la notizia con particolare dispiacere. Entrambi hanno assicurato che le rispettive organizzazioni sono completamente estranee alla vicenda. Ricordano inoltre, e questo vale anche per la Cgil, che nei siti web sono pubblicati i redditi dei dirigenti sindacali. "Il Piccolo" ha contattato anche il segretario regionale dello Snals, Giovanni Zanuttini, ma il suo cellulare era disattivato.
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