Gorizia, il sindaco Ziberna esclude di ricandidarsi a un eventuale terzo mandato

Il primo cittadino : «Terzo mandato? Se verrà introdotto, io non ci sarò. Rimpasti di giunta? Non occorrono». E glissa sulla guida della Provincia

Francesco Fain
Il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna
Il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna

Un terzo mandato? «No grazie». Rimpasti di Giunta? «Non occorrono, la squadra funziona». Go!2025? «Un’occasione strepitosa per Gorizia che sapremo sfruttare».

Sono alcune istantanee della chiacchierata di inizio anno con il sindaco Rodolfo Ziberna.

Sindaco, guardiamo al domani. Quale sarà il suo futuro politico? Spera nella possibilità di un terzo mandato?

«Senza alcun dubbio, spero nel terzo mandato del presidente della Regione Fedriga, giustamente e largamente apprezzato, e della sua Giunta: per la sua rielezione, mi impegnerò personalmente. Sono favorevole anche al terzo mandato per i sindaci dei Comuni più rappresentativi perché devono essere sempre i cittadini a scegliere da chi far governare la città».

Quindi?

«Detto ciò, ritengo la mia esperienza da sindaco giunta al termine alla fine di questo mandato. Credo di aver fatto molto, grazie anche alla Giunta, alla coalizione di centrodestra e agli uffici comunali. Dal 2017 le ho passate tutte: dal Covid all’aumento dei costi, dall’impossibilità di reperire imprese e manodopera alla candidatura a Go!2025, sino all’assegnazione del titolo 4 anni fa e all’attività connessa. Mi creda: dedicare 80 ore la settimana al Comune e ai cittadini, rinunciando alla famiglia, al tempo libero, alle amicizie e alle passioni non è affatto facile. E non è nemmeno giusto per la mia famiglia. Un sindaco sa che la gratitudine non è di questo mondo e che ogni colpa sarà sempre sua e ogni merito, invece, condiviso».

Ma il suo bilancio è positivo o negativo?

«Fare il sindaco è stato ed è entusiasmante. Il rapporto con i cittadini, dedicarsi ad una visione di città, investire per il futuro dei nostri figli e nipoti, vedere che Gorizia reagisce e cresce, ti ripaga degli sforzi e delle privazioni. Ritengo, però, che a Gorizia vi siano altri concittadini in grado di essere sindaci. Ecco perché ritengo conclusa la mia esperienza alla fine del mandato».

Nomi di papabili?

«Non ne faccio».

Qualcuno dice che punterebbe alla presidenza della Provincia e sarebbe pronto a dimettersi anzitempo per correre. È vero?

«Non passa settimana senza che mi vengano riferite cose che avrei detto o fatto, o aspettative che altri ritengono io coltivi. È sempre accaduto e sempre accadrà. Mi fanno sorridere ma, poi, continuo a fare il sindaco. Senza distrazioni».

Giunta, si va avanti così sino alla fine o prevede rimpasti o cambi di deleghe?

«Perché dovrei cambiare una squadra che vince? Stiamo lavorando bene insieme e il merito dei risultati appartiene a tutti, non solo al sindaco. Appartiene anche ai consiglieri di maggioranza e ad alcuni che, dalla minoranza, collaborano per la crescita della città. Appartiene agli uffici comunali e a tutti coloro (associazioni, cittadini e imprese) che stanno davvero con slancio e convinzione costruendo con noi la Gorizia di domani».

Si è aperto il 2025. Sarà la svolta per Gorizia?

«Sarà una grande occasione di ripartenza per la nostra Gorizia che, spesso, nella sua storia, ha dovuto reinventarsi in seguito a eventi traumatici. Oggi accade per un’occasione positiva, finalmente, il titolo di Capitale europea della cultura Go!2025, fortemente voluta insieme agli amici di Nova Gorica. La città sta già cambiando, come dimostrano i tanti cantieri, il proliferare di eventi, anche di grande valenza come le mostre su Warhol e Ungaretti, il grande interesse di media e imprenditori culturali italiani e stranieri. Grazie allo straordinario sforzo che tutti insieme stiamo compiendo sarà una città più bella, più accogliente, dotata di strutture migliori, con maggior appeal per i turisti, ma anche più attrattiva per attività commerciali e imprenditoriali».

La città sta cambiando pelle ma pare, dati economici alla mano, che sia più l’Italia a crederci e a investire della Slovenia. Cosa pensa?

«I dati economici vanno ovviamente contestualizzati e non farei distinzioni fra le due città. Anche a Nova Gorica stanno investendo molto grazie al Governo sloveno mentre Gorizia ha al suo fianco la Regione che, con la Giunta Fedriga, ha creduto in noi e in Go!2025 come volano per l’economia di Gorizia e di un territorio assai più ampio, che include tutto il Friuli Venezia Giulia. Anche il Governo italiano sta dando il suo fondamentale sostegno. Senza dimenticare altri soggetti come la Cciaa Vg che sta sostenendo il rinnovo delle strutture private. Mi piacerebbe ci fosse, però, un altro salto di qualità».

Di che tipo?

«Dobbiamo cominciare a evitare paragoni eliminando il “di qua” e “di là” che finisce sempre per ingenerare assurde e retrograde contrapposizioni. Siamo due città, con due lingue e due sindaci con un unico straordinario territorio dalle grandissime potenzialità da far emergere. È questo che dobbiamo fare».

Come fare per riscaldare i goriziani in vista di Go!2025. La città sembra ancora troppo fredda...

«C’è un grandissimo fermento che non appare in tutta la sua vastità: associazioni, scuole, università, quartieri, esercenti, commercianti, ristoratori grazie anche a Confcommercio stanno elaborando piccoli e grandi progetti e strategie e già sono e ancor più saranno protagonisti di Go!2025. È vero, come accaduto anche con le altre Capitali italiane ed europee della cultura, c’è anche chi dimostra disinteresse o addirittura ostilità ma è superiore la voglia di esserci e di fare qualcosa per la propria città e il territorio. Certo, mi piacerebbe che quelli che non sanno far altro che criticare e evidenziare aspetti negativi sperando nel fallimento facessero anche loro qualcosa di positivo per la città ma non si può avere tutto».

Certo è che il concerto “presunto” di Elisa è stato un pasticcio. A mente fredda, cosa pensa dell’accaduto?

«Che chi opera nel settore sa che sono fatti da sempre accaduti e che sempre accadranno. Ovviamente, mi è dispiaciuto perché nell’ambito dei grandi concerti che si stanno programmando Elisa ci sarebbe stata benissimo. Ma ci sono già e ci saranno altri nomi che Gorizia, senza Go!2025 non avrebbe mai avuto».

Quali sono i nomi in pole position?

(Sorride). «Ne parleremo la prossima volta». —

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