Gorizia, un centro commerciale all’ex Standa

Lì trovavi di tutto. Era il “grande magazzino” per eccellenza. Nel piano interrato c’era il supermercato, poi nei piani superiori l’abbigliamento, i casalinghi, gli articoli sportivi: di tutto, di più. La Standa (acronimo di “Società anonima tutti articoli nazionali dell’arredamento e abbigliamento”) è stata un riferimento del commercio a Gorizia. In molti ancora la ricordano.
Oggi, al suo posto, c’è il megastore di Sorelle Ramonda nel bel mezzo dell’isola pedonale di Corso Verdi. Ma la novità riguarda il domani: tornerà ad aprire il supermercato. E nella location storica: nel piano interrato oggi consacrato all’outlet. Dire che torna ad aprire il vecchio grande magazzino non è corretto, si tratta di un concetto ormai obsoleto. «Meglio chiamarlo centro commerciale urbano», suggerisce Guido Germano Pettarin, assessore comunale all’Urbanistica. Ne parliamo oggi perché nelle prossime ore (domani, martedì ed eventualmente mercoledì con inizio sempre alle 17.30) approda in consiglio comunale, assieme all’atteso bilancio di previsione 2013, la variante al piano regolatore specifica. Al punto 4.2 c’è il capitolo “Riconversione di edifici commerciali nel centro urbano consolidato”. Dietro questa (apparentemente oscura) definizione si cela il progetto. «La richiesta avanzata all’amministrazione comunale - si legge nella bozza di delibera - muove dalla volontà di un utilizzo più proficuo di un immobile ubicato lungo Corso Verdi che vanta attualmente una superficie commerciale di vendita distribuita su vari piani pari a 3.800 metri quadrati. La volontà dei richiedenti è quella di riconvertire l’immobile a centro commerciale, rivitalizzando di fatto il contesto urbano e il complesso stesso». Il Comune, pertanto, è orientato ad accogliere la richiesta degli imprenditori perché «la presenza e l’incentivazione di un tessuto di imprese commerciali all’interno della città - si legge ancora nella bozza di delibera che sarà discussa in aula - è da considerarsi un elemento importante non solo in termini di disponibilità di servizi distributivi ma anche dal punto di vista socio-culturale».
Ecco perché Pettarin si augura, anzi si aspetta che la variante possa ottenere l’unanimità dei voti, trovando anche l’opposizione d’accordo. Chi aprirà il supermercato? I bene informati dicono che dovrebbe trattarsi delle Cooperative operaie. Ma perché è necessaria una variante al piano regolatore visto che lì già c’era la Standa? A spiegarlo tecnicamente è sempre l’assessore comunale all’Urbanistica. «Semplifico per essere comprensibile a tutti. Il piano regolatore, così com’è concepito oggi, prevede che si possano aprire più attività in quello stabile a patto che ci sia un unico proprietario. Ed era il caso della Standa. Con la variante introduciamo la possibilità che ci possano essere diverse proprietà».
Peraltro, “Il Piccolo” annunciò già nel febbraio scorso che era intenzione dei titolari di “Sorelle Ramonda” di far aprire al terzo piano un centro-fitness. «Sarebbe una altra bella novità che andrebbe nella direzione di una rivitalizzazione dell’isola pedonale - spiega Pettarin -. E non si venga a dire che mancano i parcheggi perché c’è l’ampia e largamente inutilizzata area di sosta di piazza Cesare Battisti che è una preziosa valvola di sfogo».
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