Gorizia: vince la Cdl, Romoli subito sindaco
«È stata una sofferenza, non era facile incassare un risultato così positivo con tanti concorrenti»
GORIZIA
Ettore Romoli va a dormire da sindaco di Gorizia. All’una e 30 il candidato del centrodestra aveva incassato il 50,94% delle preferenze (pari a 10.101 voti su 19.831 totali) e dovevano essere ancora scrutinate due sezioni. La giornata odierna sarà quella dell’ormai probabile proclamazione della sua vittoria: Romoli subentrerà a Vittorio Brancati che il centrosinistra ha deciso di non ricandidare. «Abbiamo fatto un miracolo. Non era facile incassare un risultato così positivo in presenza di sette candidati sindaco. Certo è che è stata una sofferenza. Non è immaginabile che si debba aspettare così tanto per avere i risultati definitivi. In altre parti d’Italia stavano festeggiando già la vittoria mentre noi siamo qui a penare». Romoli è soddisfatto. Molto soddisfatto. E confessa anche di essere stanco per una campagna elettorale lunghissima che lo ha visto per diverse settimane senza un avversario definito. «Ma adesso posso dire che abbiamo fatto davvero un ottimo lavoro.
Questo è il risultato di un lavoro serio». E conclude: «Adesso la città deve riacquisire una definitiva e indiscutibile dignità rispetto agli altri capoluoghi della regione». I dati parziali delle 23.55 vedevano Romoli decisamente in testa e con i voti necessari per vincere al primo turno. Al secondo posto si era piazzato Andrea Bellavite espresso dai partiti e dai movimenti extra-Ulivo con il 20,28% dei voti (pari a 3.750 preferenze) mentre Giulio Mosetti, portacolori dell’Ulivo, si era dovuto accontentare di 3.031 voti che valevano il 16,38%. A seguire gli altri candidati sindaco: Erminio Tuzzi del cosiddetto polo centrista (lista civica Per Gorizia, Italia di mezzo, Popolari Udeur per Gorizia) con il 6,13% (1.134 voti incassati), Donatella Gironcoli de Steinbrun dei Cittadini per Gorizia con il 3,70% (685 voti), Luigi Ferone dei Pensionati con l’1,86% (343 preferenze raccolte) e Giovanni Glessi di Progetto Nordest con l’1,01% (187 voti). La giornata è stata molto intensa, caratterizzata dagli elefantiaci ritardi nello spoglio delle schede e nella trasmissione dei dati: computer frequentemente in tilt, difficoltà a rendere note le percentuali, attese snervanti.
Problemi che hanno finito con il mandare su tutte le furie sia Ettore Romoli che Andrea Bellavite: entrambi, ad un certo punto, hanno perso la pazienza di fronte a quella sofferenza. I DATI. E così l’analisi dei dati deve essere - per forza - parziale. Nel senso che alle 23.55 mancavano ancora i responsi di tre sezioni: sezioni «teoricamente» ad appannaggio di Ettore Romoli, secondo le proiezioni e le verifiche empiriche effettuate dallo staff del centrodestra, tant’è che durante la ieri notte erano già iniziati i festeggiamenti. Dati alla mano, spiccava a quell’ora l’ottima performance di Forza Italia che era cresciuta - rispetto alle precedenti Comunali - di oltre il 4% attestandosi sul 29,4. «Un dato esaltante - commentava il coordinatore provinciale azzurro Gaetano Valenti -. Di fronte a questa proliferazione impazzita di liste non credevo potessimo incassare una percentuale di voti così consistente. Questa è la migliore riprova che abbiamo effettuato un ottimo lavoro. Siamo il primo partito sia a Gorizia che a Grado. Credo - spiega Valenti - che non si possa che essere molto soddisfatti dalla nostra percentuale».
In crescita anche Alleanza nazionale che - alle 23.55 - si attestava sul 10,21%. «Se riusciremo a raggiungere l’11 per cento, sarà un capolavoro», la dichiarazione del segretario provinciale di An, Fabio Gentile. «Al di là delle mie speranze, il risultato è indubbiamente molto positivo per il nostro partito», aggiungeva. Tutto sommato in linea con le sue solite performance il risultato di Sergio Cosma (Gorizia Tricolore con Cosma) mentre la Lega Nord non riusciva a cogliere più del 2,31%. Percentuali minime anche per il Partito repubblicano italiano (0,89%), la Democrazia cristiana per le autonomie (1,19%) e il Nuovo Psi (0,33%). LE ALTRE COALIZIONI. Nella coalizione di Andrea Bellavite, alle 23.55, spiccava il buonissimo risultato di Progetto Gorizia che riusciva a strappare il 9,23% mentre in calo risultava essere Rifondazione comunista che ha rastrellato il 3,78%: un dato che, comunque, va preso con le pinze perché sono diversi i militanti di Rc che hanno partecipato alle elezioni in altre liste a supporto di Bellavite. Curioso quanto successo nell’Ulivo. La coalizione, a tre seggi dal termine, risultava avere una percentuale maggiore (17,75%) rispetto al candidato sindaco Giulio Mosetti (16,28%).
Ciò significa che - in casa del centrosinistra - si è registrata un’altissima percentuale di voti disgiunti. In molti hanno votato per Bellavite sindaco indicando contemporaneamente il nome di un consigliere comunale della lista dell’Ulivo: segno palese che il centrosinistra ha è rimasto diviso anche al voto nonostante gli appelli alla compattezza delle due mini-coalizioni. Tant’è che - ieri sera - sia Mosetti che Moretti avevano evidenziato il voto disgiunto. POLO CENTRISTA. Nella coalizione di Erminio Tuzzi, il risultato migliore lo otteneva, sempre alle 23.55, la lista civica Per Gorizia con il il 5,34% delle preferenze. Assolutamente marginale risultava essere l’apporto alla causa dell’Italia di mezzo (0,91%) e dei Popolari Udeur per Gorizia (0,16%). Il candidato sindaco chiudeva invece con una percentuale del 6,07%, ben lontana dal 16,9% incassato al primo turno da Antonio Scarano cinque anni fa.
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