Gradisca: Caso-Toso, indagini sulla figlia

GRADISCA. Ermenegildo “Gianni” Toso, l’ex responsabile degli uffici finanziari del Comune di Gradisca, indagato per peculato dalla Procura della Repubblica goriziana, aveva fatto assumere la propria figlia dal Comune e aveva continuato a retribuirla per mesi anche dopo la cessazione dell’incarico e quindi in mancanza di effettive prestazioni lavorative.
Lo si legge nella relazione che il procuratore regionale della Corte dei conti Maurizio Zappatori ha svolto all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Il danno accertato, secondo la Procura contabile, è di 21.600 euro ed è stato rimborsato dall’interessato nel corso dell’espletamento dell’istruttoria per 19mila 540 euro. È stato emesso un secondo invito perché restituisca la parte residua del danno.
La figlia di Toso era stata assunta dal Comune con contratto a tempo determinato attraverso un’agenzia interinale e destinata al settore amministrativo e contabile.
Zappatori ricorda nella sua relazione anche le gravi irregolarità contabili commesse da Toso e protrattesi per diversi anni con appropriazioni di denaro pubblico per circa 370mila euro, che nel frattempo - come abbiamo già riportato nei giorni scorsi - ha rimborsato 123mila euro.
Sull’assunzione della figlia indaga anche la Procura, che ha quasi completato l’inchiesta ed è pronta a chiedere il rinvio a giudizio di Toso, che ha chiesto però di essere sentito dal magistrato. Toso ha anche espresso l’intenzione di restituire al Comune tutto il maltolto per alleggerire la propria posizione ed anche bloccare l’azione della Corte dei conti che sta facendo piena luce non solo l’attività di Toso nei suoi 15 anni di responsabile degli uffici finanziari del Comune gradiscano ma anche verificare se c’è stato un omesso controllo sulla movimentazione di danaro e sui mandati di pagamento che Toso intestava a se stesso.
La vicenda era venuta alla luce otto mesi fa quando l’amministrazione comunale di Gradisca aveva inviato un esposto-denuncia sia alla Corte dei conti che alla Procura della repubblica. La decisione era stata presa dall’esecutivo, che si è costituito parte civile, dopo aver accertato che qualcosa non quadrava nei conti comunali. In particolare, secondo gli accertamenti, Toso si intascava i soldi che erano destinati al pagamento delle fatture di alcune ditte che lavoravano per il Comune isontino. Una volta scoperto, e dopo essere stato spostato ad altro ufficio, Toso aveva dato le dimissioni.
La notizia aveva creato scalpore non solo nell’Isontino ma anche nella Bassa friulana. Toso, ragioniere, 57 anni, risiede infatti a Ruda; è stato consigliere provinciale di Udine (quota Pds) negli anni Novanta e per un periodo ha ricoperto anche l’incarico di presidente del Consiglio di palazzo Belgrado. È stato poi assessore comunale a Ruda ed ex presidente del Ruda calcio.
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