Gradisca è a misura di cane ecco le aree di sgambamento

. Prosegue la concertazione fra amministrazione comunale e cinofili della Fortezza per l’individuazione di un’area di sgambamento sul territorio comunale di Gradisca d’Isonzo.
Nei mesi scorsi, come si ricorderà, all’ente guidato dal sindaco Linda Tomasinsig erano state consegnate a riguardo due distinte raccolte firme. Le firme sono state circa 300 e l’iniziativa non è passata inosservata, ma anzi è stata – per così dire – sposata dalla giunta Tomasinsig.
«In questi mesi ho avuto modo di incontrarmi più volte con alcuni promotori della raccolta firme – conferma l’assessore comunale all’Ambiente e Urbanistica, Alessandro Pagotto –. Incontri che ci hanno consentito di comprendere meglio alcune necessità dei nostri amici a quattro zampe e dei loro proprietari e di spiegare quali sono le possibilità di manovra per l’amministrazione. Si è trattato anzitutto di trovare una sintesi, perché dai firmatari delle due petizioni sono arrivate proposte anche diverse fra loro. Abbiamo pertanto stabilito di intraprendere un percorso congiunto tra amministrazione comunale ed i promotori della raccolta firme al fine di analizzare assieme le possibili alternative in considerazione anche dei molteplici aspetti che vengono interessati dalla proposta».
Le aree di sgambamento sono un’intelligente soluzione urbana sempre più spesso adottata in tutte le città: permette al fedele amico dell’uomo di giocare libero, da solo o in compagnia di altri cani, in uno spazio recintato ed esclusivamente dedicato, fornito di allacciamento idrico, punti raccolta degli escrementi e magari panchine per i proprietari.
Quello che capita abbastanza frequentemente è che le regole e l’urbanistica dei centri cittadini non garantiscano ai proprietari di cani di liberare il proprio animale, che, in questo modo, è costretto a restare confinato al guinzaglio. L’attività fisica, invece, è estremamente importante anche per il cane.
«Valuteremo quali siano i confini normativi entro i quali un’amministrazione comunale si può muovere – riflette l’assessore Pagotto – ma di certo siamo intenzionati a ottenere questo risultato. Non tutte le aree del centro possono risultare idonee: ci sono aspetti di sicurezza, vincoli paesaggistici e di competenze: si pensi ad esempio alle aree fluviali o circostanti le mura gradiscane. Altre soluzioni proposte ricadono invece in aree che non sono di pertinenza comunale e pertanto richiederanno prima il coinvolgimento dei proprietari. Confido comunque si possa trovare una soluzione idonea». —
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