Gradisca, il Comune salva il palio teatrale

GRADISCA. Provincia addio, tocca a Gradisca tenere in vita - e anzi rilanciare con una filosofia tutta nuova - lo storico “Palio teatrale studentesco”. Con la soppressione dell'ente intermedio prevista dalla riforma Panontin sono tante le competenze ridistribuite fra Regioni e Comuni e altrettante sono le manifestazioni che rischiavano (o rischiano) di rimanere senza una paternità certa. Non è il caso del palio teatrale, “salvato” in corsa già l'anno scorso e che oggi vede proprio la municipalità della Fortezza a gestirlo da solo e in prima persona. Il nuovo palio in realtà non è più una semplice gara fra gli spettacoli degli studenti. Dallo scorso anno si intitola #LaScenaAperta, una 3 giorni di vero e proprio Cantiere teatrale per gli studenti. Un nuovo progetto, forte di una continuità di passaggio dallo storico Palio teatrale studentesco che il Comune di Gradisca si è sempre impegnato a sostenere. Un "cantiere" di studio, di sperimentazione, di confronto e conoscenza per mettersi in gioco. «È stata una sfida, non neghiamolo, quella di proseguire una strada tracciata, riuscendo comunque a reinventarla, attualizzandone i contenuti», spiega Elisa Menon di Fierascena, l'associazione che ne cura la direzione didattico-artistica. «#LaScenaAperta è un luogo nel quale i ragazzi potranno sentirsi a casa. E questo luogo saranno la nostra città, le nostre strade, il Teatro comunale, la sala Bergamas, gli spazi del Cisi che ringraziamo per la collaborazione - spiega Francesca Colombi, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Gradisca -. Tenere in vita quest’iniziativa era troppo importante e voglio ringraziare tutti quanti hanno reso possibile esserci ancora: dall'associazione culturale Fierascena che ha ideato e curato il progetto, alla rete di Istituti, ai dirigenti scolastici e agli insegnanti che si impegnano per il progetto al fianco dei ragazzi, senza ai quali nulla di tutto ciò potrebbe esistere». La tre giorni (2-4 maggio ndr) prevede la partecipazione di circa 100 ragazzi delle scuole superiori di Gorizia, Cormòns, Monfalcone e Nova Gorica che saranno coinvolti in lezioni, incontri, laboratori teatrali, porteranno inoltre in scena gli spettacoli che hanno realizzato durante l'anno. I ragazzi saranno infatti affiancati da professionisti locali e nazionali che li accompagneranno in altrettanti workshop di formazione: Sara Alzetta per la Storia del Teatro, Paolo Fagiolo per il tutoraggio artistico alla messa in scena, Daniele Favilli per la recitazione, Luigi Tonelli per il lavoro con le percussioni, Elisa Ulian per la voce e Francesco Schiraldi per il movimento. Il Cantiere teatrale è un'occasione formativa unica, di altissima qualità professionale, offerta ai ragazzi delle scuole sotto l'attenta direzione artistica di Elisa Menon, attrice e regista di Teatro sociale che da anni opera a livello nazionale e internazionale. Le serate aperte al pubblico sono due, il 3 e 4 maggio, ad ingresso libero per tutta la cittadinanza. Ma risorse alla mano come ha potuto la piccola Gradisca farsi carico di tutto questo? Accedendo al bando per i progetti speciali della Regione, che sostiene la manifestazione assieme al Comune di Gradisca d'Isonzo, con una particolare sinergia tra assessorato all'Educazione e Politiche Giovanili e l'assessorato alla Cultura. «ScenaAperta è il presente e vuole guardare al futuro- riflette ancora Colombi -. In un tempo che impegna le amministrazioni a una sempre più attenta responsabilità in ambito scolastico (si pensi anche semplicemente al passaggio degli Istituti di Secondo Grado dalla Provincia), ritengo fondamentale non si perdano mai di vista anche le grandi e positive potenzialità che possono nascere su ogni territorio. È in questa chiave che desidero invitare a partecipare alle serate che verranno proposte, gli amministratori (di oggi o futuri) che hanno la ricchezza delle scuole secondarie sul loro territorio comunale. Penso quindi - oltre a Gradisca - ai comuni come Gorizia, Monfalcone, Grado, Staranzano, con l'aiuto dei quali, in futuro, potremo allargare questa esperienza ad un numero sempre più alto di studenti».
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