Gradisca, per la giunta un testa a testa tra Becci e Colombi

Il sindaco Tomasinsig non ha sciolto ancora le riserve ma nell’esecutivo non ci saranno assessori uscenti
Bumbaca Gorizia Gradisca Palazzo Torriani
Bumbaca Gorizia Gradisca Palazzo Torriani

GRADISCA. Discontinuità con la passata amministrazione, ampio ricorso a consiglieri eletti, e il rispetto della quota del 40% della rappresentatività di genere femminile. Sono queste le principali caratteristiche della nascitura giunta targata Linda Tomasinsig. Il neosindaco di Gradisca sta chiudendo proprio in queste ore la composizione di quello che sarà il suo esecutivo, il primo nella storia della città ad essere guidato da una donna. La fumata bianca potrebbe arrivare entro 24, massimo 48 ore. “Sto sciogliendo le ultime riserve – commenta senza sbilanciarsi ulteriormente Tomasinsig – e non posso fare altro che ribadire i criteri con cui arriverò alla formazione della nuova giunta: ho tenuto conto di competenze, rinnovamento, disponibilità a dedicarsi alla cosa pubblica e consenso degli elettori”. Altro non si lascia sfuggire, la nuova guida di palazzo Torriani, se non che sarà rispettata la quota “rosa” del 40% prevista dalle normative. Rientrando nel conteggio anche il sindaco, appare dunque ufficiale che nell'esecutivo vi sarà un'altra donna. Il testa a testa sembra essere quello fra Michela Becci (pare in lizza per le Finanze) e Francesca Colombi, entrambe in quota Pd. Partito Democratico che dovrebbe contare in tutto su 3 assessorati: gli altri due potrebbero riguardare Sport e Associazionismo (in cui il favorito pare Stefano Capacchione, “mister preferenze” con 97 voti) e Lavori pubblici, referato in cui hanno ottime carte da giocare sia Enzo Boscarol, gia' funzionario Telecom - ma è spendibile anche alle Finanze - sia il giovane Alessandro Pagotto, ingegnere in forza alla Protezione Civile regionale. Considerando il fatto che Linda Tomasinsig potrebbe avocare a sé alcuni referati (soprattutto quello relativo ai Servizi sociali gia' seguito per la giunta Tommasini-bis) per il posto di governo proposto agli alleati si spalancherebbero le porte dell'assessorato a Cultura, Commercio e Turismo. Rifondazione-Comunisti Italiani ha già fatto sapere di non pretendere a tutti i costi un posto nell'esecutivo, il che potrebbe restringere il campo a una corsa a due fra i capigruppo Francesco Sciapeconi (Obbiettivo Gradisca) e David Cernic (CambiamoVerso). Ma non è da escludere che possa essere individuata una figura esterna, condivisa da tutti gli schieramenti e in particolare dagli alleati, a garanzia di un governo né monocolore né sbilanciato. Di certo, secondo rumors sempre piu' insistenti, non vi saranno al governo di palazzo Torriani esponenti della giunta precedente.

Luigi Murciano

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