Gradisca riscopre il compositore Michele Eulambio lo “Strauss” locale

. La città ritrova il suo “Strauss” . L’eminente figura del triestino (ma gradiscano d’adozione) Michele Eulambio, compositore ed educatore che ha reso lustro alla cittadina della Fortezza, verrà riportata alla luce giovedi 13 febbraio alle 20 nella sala consiliare di palazzo Torriani. Restituito alla storia dal polveroso oblio del tempo, Eulambio è stato un grande compositore (citato persino dall’enciclopedia Treccani) la cui memoria però sinora è stata valorizzata a dir poco col contagocce. Nato a Trieste da famiglia di lontana origine greca, proprietaria dell’omonima fabbrica gradiscana produttrice di carta smerigliata, Eulambio fu iniziato sin da giovanissimo allo studio del pianoforte dalla madre, studiò contemporaneamente violino con Coronini e Castelli a Trieste, ove fu poi allievo per l’armonia di Gustavo Wieselberger.
I lusinghieri risultati ottenuti e l’impegno mostrati in questi primi anni di studio indussero la famiglia a indirizzarlo verso un più prestigioso centro di cultura musicale e, inviato a Lipsia, nel 1903 entrò nel locale conservatorio. Portati a termine gli studi nel 1907 con ottimi risultati, si diplomò in composizione e direzione d’orchestra, presentando quale saggio finale un Concerto per pianoforte e orchestra da egli stesso diretto con successo.
Tornato in Italia, si stabilì dapprima a Milano, quindi a Napoli ove visse dal 1915 al 1926, dedicandosi prevalentemente alla composizione di musica da camera, legandosi agli ambienti culturali della città. Lasciata Napoli, si stabilì a Gradisca ove si impegnò sopratutto nell’insegnamento della musica nelle scuole medie e nella composizione di lavori teatrali e sinfonici rimasti per lo più inediti. Qui, inizia la seconda vita di Eulambio. Ormai quarantenne, senza famiglia e senza prospettive di rilanciare la sua carriera, trovò alloggio a pensione presso una signora gradiscana e accettò il posto di insegnante di musica nelle locali scuole d’avviamento professionale e alle medie e il magistero a Gorizia. Nonostante questi anni di esilio, i suoi lavori vengono tardivamente ripescati dall’oblio, anche in teatri prestigiosi e dalla Rai. L’ultima occasione pubblica in cui venne eseguita musica di Eulambio avvenne nel 1969, a Gradisca: fu la “prima” di “Madamigella Figaro”, scritta cinquant’anni prima. È quella l’ultima gioia della vita di Eulambio, che si spense alla soglia dei 93 anni il 4 gennaio 1974 in una malinconica ma dignitosa solitudine. Fatto ancor più significativo, nelle celebrazioni promosse dal Comune di Gradisca a rendere giustizia alla grandezza di Eulambio sono dei giovani isontin: il musicologo e compositore isontino Federico Gon, il soprano Siriana Zanolla e la pianista e compositrice Cristiana Cristancig.
Musicologo e compositore, Federico Gon ha studiato musicologia presso l’Università degli Studi di Padova, laureandosi cum laude (2009) ed addottorandosi (2013), ha al suo attivo numerose partecipazioni a convegni nonché la pubblicazione di monografie e numerosi saggi in riviste specializzate in ambito operistico e sinfonico del XVIII-XIX secolo. Vincitore del premio “Tesi Rossiniane” (Fondazione Rossini di Pesaro, 2013), è membro del “Comitato per l’Edizione Nazionale delle commedie per musica di Domenico Cimarosa” e ricercatore post-doc presso l’Università di Vienna (2016-2019). –
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