Grado, duello fra pescatori. Sbarcano al “Piper” i colleghi di Trieste

Il menù dei fratelli Doz in Costa Azzurra entra in concorrenza con il ristorante della Cooperativa di Grado
Pesce fresco al mercato ittico di Grado
Pesce fresco al mercato ittico di Grado

GRADO. I pescatori di Trieste e Monfalcone sono sbarcati a Grado. Anzi, direttamente nella spiaggia della Costa Azzurra dove hanno aperto un ristorante all’insegna di quella che definiscono la «politica del low cost». Peraltro come hanno già fatto, con risultati positivi, a Lignano, Bibione e Trieste. I fratelli Michele e Guido Doz hanno preso in gestione il ristorante “Piper” sul terrapieno di via Milano, a ridosso dell’arenile, adiacente allo stabilimento balneare che porta il medesimo nome.

«Non vogliamo e non siamo in concorrenza e non desideriamo assolutamente rompere alcun equilibrio; semplicemente proponiamo un’offerta completamente diversa dagli altri, con prezzi più bassi alla portata di tutte le tasche», precisa Michele Doz.

E aggiunge: «Come pescatori abbiamo il prodotto fresco a prezzi più buoni». Ma a Grado c’è già la Cooperativa Pescatori che ha anche il proprio ristorante “Zero Miglia” in riva Dandolo, adiacente il mercato ittico... «Sono due cose diverse - dice ancora Doz - Grado e la Cooperativa Pescatori fanno proposte e preparazioni diverse da quelle nostre che sono molto semplici».

Sicuri di non urtare la suscettibilità dei pescatori locali? «Sicuri, basta dire che una parte del prodotto che utilizziamo arriva da Grado poiché i pescatori di qui lo vendono a Monfalcone e a Trieste e noi lo acquistiamo. Proponiamo inoltre pesce fresco del golfo oltre a branzini e orate degli allevamenti marini della Dalmazia. Un esempio di prodotto di Grado utilizzato da noi? I “canestrei” che abbiamo proposto nei giorni scorsi arrivavano proprio da pescatori di Grado».

Doz mette le mani avanti rimarcando come «non siamo in contrasto con i pescatori di Grado, anzi possiamo dire che siamo in abbinamento e credo che la collaborazione potrà aumentare poiché noi non intendiamo assolutamente creare problemi».

Ma sulla “novità” Antonio Santopolo, presidente della Cooperativa Pescatori di Grado, evidenzia che nessun rapporto diretto è intercorso, almeno sino ad ora, fra quelli che hanno aperto il ristorante e la Cooperativa Pescatori: «Qui da noi non hanno acquistato nemmeno un chilo di pesce». Entrambi non vogliono parlare di “guerra del pesce” cercando di smussare la concorrenza. Lo stesso Santopolo specifica che «si tratta di due proposte e di qualità diverse; noi ad esempio proponiamo solo pesce fresco di giornata e solo di Grado; inoltre i locali sono distanti uno dall’altro».

Intanto Michele Doz sottolinea l’aspetto del personale: «Abbiamo alcuni pescatori e persone di Trieste che operano da noi e ci sono anche lavoratori di Grado». E per far capire le proposte del nuovo locale, Doz, parla di “quatro pedoci scotadeo” e di “sardele e sardoni” del golfo. Aggiunge un un brodetto di pesce misto al pepe nero, ma guai a paragonarlo al “boreto a la graisàna”. Insomma, per il momento non ci si pesta i piedi. Ma domani?

Di certo si tratta di proposte che non faranno molto piacere nemmeno ai ristoratori locali, anche se, come per il ristorante della cooperativa pescatori di Grado, le proposte, le preparazioni e i piatti sono diversi. Quei piatti e quel servizio che, grazie a prestigiosi chef gradesi, hanno reso nota Grado in tutto il mondo.

A ogni modo c’è da rilevare che fra sabato e domenica nel locale dei fratelli Doz sono stati registrati circa 200 coperti. E per questa settimana il “Piper” sarà aperto da venerdì a domenica, poi solamente per i pranzi e per i fine settimana in attesa della piena stagione turistica quando tutti lavoreranno a pieno ritmo. Gli altri ristoranti di Grado, quelli con licenza annuale, sono invece aperti ormai a pieno regime.

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