A Grado l’omaggio alla Iulia Felix aspettando il museo in cui sarà la star
Le opere di Munaro in via della Marina fanno da prologo all’apertura dell’atteso centro espositivo dedicato all’archeologia subacquea

Per la fine dell’anno, ma più facilmente nei primi mesi del prossimo, dovrebbe (considerando i pregressi, se ne parla infatti da decenni, è preferibile sempre utilizzare il condizionale) essere aperta buona parte del Museo del Mare, con al centro dell’attenzione lo scafo della Iulia Felix.
Così, in effetti, era stato annunciato nel corso di una recente conferenza stampa.
I lavori di allestimento proseguono, e nel frattempo cresce la curiosità fra gli stessi gradesi per sapere esattamente cosa rappresentino alcuni affreschi comparsi all’esterno di una struttura condominiale.
Infatti, passando lungo via Marina, sulla parte bassa della facciata di un condominio, un po’ di tempo fa sono stati installati degli affreschi realizzati con materiali e stili particolari. Rappresentano una serie di immagini del centro storico dell’isola, con alcuni splendidi dettagli delle basiliche (in particolar modo quella di Santa Maria delle Grazie) ma, inframmezzati, sono visibili anche ulteriori dettagli che si rifanno ad Aquileia e a Cividale.

Tra questi affreschi spicca inoltre quello dove l’artista Vincenzo Munaro, che li ha realizzati, ha inserito altri particolari dell’isola tra i quali il relitto della Iulia Felix, la nave oneraria romana trovata al largo di Grado nel lontano 1987.
Nave romana che aveva ispirato l’artista pure nella realizzazione di una precisa scultura, anche questa all’insegna di uno stile personale dove in ogni caso all’interno sono state inserite, sempre in terracotta come lo scafo, anfore e pulegge, come quelle che effettivamente sono state trovate a bordo della nave romana.
Questa scultura era stata esposta, assieme a ulteriori sculture che facevano parte di una specifica mostra diffusa, 20 anni or sono, nel centro dell’isola, ma era successivamente stata presentata anche a Cormòns. Nell’interpretazione della nave, come si vede pure dall’immagine pubblicata qui sopra, si notano a destra un volto romano e in ogni caso un particolare sviluppo dinamico verso l’alto.

L’opera, come detto, è stata modellata in terracotta con rapidità, senza modifiche, con l’aggiunta della novità contemporanea rappresentata dal parallelepipedo di sostegno dipinto con l’uso di infiniti colori distribuiti in modo originale, con l’utilizzo di spatole dentate.
«Qui cerco di fondere - spiega lo stesso Munaro - il mondo romano con l’arte contemporanea. Questo deve essere il succo dell’arte».
Ma se qui si fa riferimento a una scultura, a degli affreschi e ad altre opere di un artista del territorio, ciò che si spera ora davvero è che entro quest’anno, o al più tardi nei primi mesi del prossimo, cioè a circa 40 anni dal rinvenimento della Iulia Felix, venga finalmente aperto il museo dell’archeologia subacquea, con l’esposizione dello scafo ricostruito e dei reperti portati a terra.
Da quanto si sa attualmente, sta procedendo la fase di assemblaggio dello scafo, suddiviso in un numero davvero elevato di pezzi, in una speciale struttura metallica. Poi si dovrebbe proseguire con il resto dell’allestimento e con le rifiniture esterne. Quanto all’artista che ha realizzato l’affresco e la scultura della Iulia Felix va ricordato che in questi giorni è festeggiato a Umbertiade, un pittoresco borgo in provincia di Perugia, per ricordare il 50.mo anniversario dell’inaugurazione del suo monumento alla Resistenza: contestualmente, proprio nelle torri rinascimentali di Umbertiade, è allestita una mostra antologica dello stesso Munaro.—
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