Grado senza Cinema, spunta l’opzione-Auditorium

Utilizzare l’Auditorium Biagio Marin per ospitare una rassegna di cinema d’essai. Lo ha proposto il consigliere comunale Sebastiano Marchesan nel corso delle raccomandazioni fatte durante i lavori del Consiglio. La riunione della massima assise cittadina è stata perlopiù incentrata sulla questione del parcheggio delle terme, ovvero sulla destinazione d’uso ufficiale dello stesso che è stato realizzato dal Comune. Una problematica che si sta cercando di risolvere nel migliore dei modi evitando di rallentare ulteriormente l’avvio per la costruzione delle terme. Cinema d’essai, dunque, ha indicato Marchesan anche a seguito della recente proiezione di un film proiettato in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. In questi ultimi due anni l’auditorium ha ospitato altre pellicole, anche per i piccoli, sempre a libero ingresso. Marchesan ha detto invece che per assistere alle proiezioni si potrebbe pensare ad un modico biglietto d’ingresso. La proposta può non trovare concordi tutti sul tipo di film da proiettare, ma l’importante sarebbe in ogni caso procedere con le proiezioni poiché Grado è sprovvista di sala cinematografica. L’ex Cinema Cristallo è, infatti, inutilizzato e il Palacongressi che potrebbe anche essere un’alternativa, sembra non sia mai stato omologato come sala di proiezioni. In quest’ultimo periodo le grandi piogge hanno notevolmente peggiorato le infiltrazioni dal tetto, tanto che anche una piccola parte della galleria è stata delimitata.
Insomma i gradesi che vogliono andare al cinema devono recarsi a Monfalcone o al Tiare. E a Grado niente. Tranne qualche rara proiezione all’Auditorium Marin e le poche estive nel cortile di Casa Serena, niente film. Nella storia gradese il cinema è stato molto importante. Un tempo c’erano i cinema Marocco, San Marco, Azzurro, Razzo (poi diventato Arena) e il Parco delle Rose. Nel 1961 (apertura il 2 giugno con I Magnifici Sette) è arrivato il Cinema Cristallo realizzato dalla famiglia Pellegrini. Tra fine anni Sessanta e inizio anni Settanta fu al centro del mondo cinematografico non solo nazionale con le anteprime di Pier Paolo Pasolini (Porcile e I racconti di Canterbury) e con quello che per tre anni fu definito il controfestival di Venezia. Arrivata la crisi, la struttura chiuse. Ci pensò in seguito il Comune ad acquistarlo ma non ebbe mai tanta fortuna, a fronte tra l’altro della necessità di aggiornamenti di carattere impiantistico e tecnico. Per rimettere oggi in funzione il Cinema Cristallo ci vorrà una spesa non da poco, superiore indubbiamente al milione di euro, tanto che molti stanno studiando nuove ipotesi e trasformazioni. Sono scelte difficili, anche e forse soprattutto sotto l’aspetto politico. Intanto tutto è fermo, se non per ospitare nell’atrio mostre di vario genere o usufruire della platea, come per la rassegna dei presepi che aprirà sabato.—
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