Grado si riprende l’ex scuola Scaramuzza

Scaduto l’ultimatum sull’edificio ceduto in comodato d’uso allo Stato per allestire il Museo di archeologia subacquea
Di Antonio Boemo
MUSEO DEL MARE - GRADO 2 - COLLO ANFORA GRECO-ITALICA
MUSEO DEL MARE - GRADO 2 - COLLO ANFORA GRECO-ITALICA

GRADO. Il Museo del Mare irrompe sempre di più nella campagna elettorale per la conquista del Comune di Grado. Sull’ex scuola Scaramuzza, concessa una ventina d’anni fa in comodato gratuito allo Stato affinchè venisse creato il Museo nazionale di Archeologia Subacquea, e il suo mancato decollo si sono spesi in molti. Ma adesso la struttura può considerarsi ormai rientrata nelle mani del Comune.

La lettera inviata dall’ex commissario Claudio Kovatsch ancora nel novembre dello scorso anno al Ministero, con la quale aveva ravvisato il venir meno dell’«uso determinato» e una «certa disattenzione istituzionale» per non aver ancora aperto il Museo, non ha avuto risposta. Kovatsch, come commissario del Comune, aveva chiesto la restituzione della stessa o l’indicazione di una data per l’apertura. La risposta doveva giungere non oltre il primo maggio scorso, cosa che non è avvenuta tanto che l’ex commissario lamenta la «maleducazione istituzionale dello Stato che non risponde a una lettera di un’altra istituzione pubblica».

La lettera inviata al Ministero precisava che dopo il termine del primo maggio (il giorno 2 Kovatsch ha rassegnato le dimissioni per candidarsi a sindaco) si doveva intendere che il comodato d’uso era da considerarsi «risolto di diritto per inadempimento». «Il contratto è da considerarsi risolto - dice Kovatsch - e ho così lasciato in eredità il tutto al nuovo sindaco». Se dovesse essere lui il sindaco avrebbe intenzione di aprire come Comune il Museo per ospitare non solo la Iulia Felix e gli altri reperti ma anche il tesoro della Basilica.

Sulla questione sono intervenuti anche gli altri candidati sindaci a iniziare da Roberto Marin che ha annunciato come al primo Consiglio comunale farà approvare l’atto ufficiale per il ritiro del concordato chiedendo i danni allo stesso Ministero. Marin vuole destinare la struttura per mostre ed eventi a livello internazionale. Anche Dario Raugna è chiaro: «Se ci ritornano la struttura faremo di tutto, se non lo farà il Ministero, per aprire il museo poiché il turismo museale è in crescita. Magari in collaborazione con Aquileia ospiteremo non solo i reperti del mare ma anche il tesoro del duomo».

Riappropriarsi subito della struttura è anche l’obiettivo di Maurizio Longo per utilizzarla sia come museo sia per altri scopi «ma legata al polmone verde che deve diventare la piazza Donatori di Sangue». Nunzio Brunetto è parimenti arrabbiato: «È una saga di una durata incredibile e indecente, l’intenzione è di aprire immediatamente un canale diretto con la Soprintendenza per ottenere il risultato, perché lo considero rilevante dal punto di vista turistico». Del Museo del Mare si è interessato anche Luciano Cicogna parlandone con Ettore Rosato che ha assicurato come il governo Renzi sarà vicino alle esigenze gradesi ma anche, alcuni giorni fa ad Aquileia, con il Ministro Franceschini. «Ho spiegato - afferma - che ritengo che si debba andare avanti sull'apertura del museo. Ma perché Grado non entra a far parte della Fondazione di Aquileia: si potrebbero anche fare mostre dislocate nelle due località».

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