Gruevski trasforma Skopje nella “capitale del kitsch” FOTO

Palazzi rifatti in stile neoclassico, decine di statue e una ruota panoramica: storia di un faraonico progetto
Due delle tante statue di Skopje
Due delle tante statue di Skopje

SKOPJE. Un senso di irrealtà accompagna chi passeggia lungo il fiume Vardar, nel centro di Skopje. Ovunque si volti lo sguardo, da un lato all’altro del corso d’acqua, decine di imponenti palazzi bianchi si stagliano contro il cielo azzurro. Le loro facciate simmetriche e in perfetto stile neoclassico fanno pensare a una città dell’antica Grecia ma, in realtà, risalgono ad appena qualche anno fa.

Statue, colonne e capitelli sono infatti tutti figli del progetto “Skopje 2014”, annunciato ufficialmente nel 2010 e ormai completato quasi al 100%. L’iniziativa, voluta in persona dal primo ministro conservatore Nikola Gruevski, punta a ridare slancio alla capitale macedone, ma è pesantemente criticata da più parti, tanto che per il quotidiano britannico The Guardian il costosissimo progetto non ha fatto altro che trasformare Skopje nella “capitale europea del kitsch”.

Nikola Gruevski
Nikola Gruevski

Una sorta di set cinematografico in cui l’orgoglio nazionale è stato scolpito su pietra. Il governo conservatore, al potere dal 2006, ha speso più di 200 milioni di euro per rivoluzionare il centro della capitale macedone. Nell’aprile 2013, il ministro della Cultura e l’ex sindaco del centro di Skopje parlavano di 207 milioni di euro di investimenti. Una cifra troppo bassa per l’opposizione socialdemocratica (di cui fa parte anche il nuovo primo cittadino del centro della capitale) che parla invece di 580 milioni di euro.

«Inizialmente, le stime di spesa del progetto erano riviste al ribasso perché sembrassero una cosa da poco agli occhi dell’opinione pubblica - racconta Jovan Postoloski, giornalista al sito Libertas - ma man mano che i lavori continuavano, degli “annessi” erano affiancati ai primi preventivi, facendo così lievitare la fattura finale».

Qualunque sia stato il costo reale del faraonico rinnovamento di Skopje, il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti: oltre venti edifici costruiti da zero, decine di facciate ridisegnate e centinaia di statue in bronzo sparpagliate qua e là. Jovan ricorda con rammarico la sua capitale prima dell’intervento di chirurgia estetica: un parco in pieno centro, delle viuzze più sobrie, degli edifici forse démodés ma più veri... Oggi, la storia della Macedonia - o perlomeno l’interpretazione che ne da l’élite al potere - sgorga invece in ogni angolo.

Artisti, scrittori, guerrieri, tutte le figure chiave della vita di questo piccolo paese di due milioni di abitanti sono state fuse nel bronzo. Alessandro Magno occupa ovviamente un posto di prim’ordine, nella piazza principale a pochi metri dallo storico ponte di pietra che porta alla città vecchia e suona come una provocazione ai vicini greci. A cavallo, spada sguainata, la statua del condottiero dell’antichità è alta più di 20 metri, 30 se si considera il piedistallo. Oltre il fiume, il padre di Alessandro, Filippo II di Macedonia, si eleva come a salutare il figlio e a benedire il centro storico.

A Skopje pronta la Versailles del governo
Ecco come sarà il nuovo palazzo del governo di Skopje in stile neoclassico...

Entrambe le statue, così come molte altre minori, sono state realizzate in Italia. Il nostro Paese ha contribuito al nuovo kitsch macedone? L’ambasciatore italiano sorride. «Io non giudico. Oggi ci sembra normale vedere a Washington un obelisco in stile egizio e il tempio di Lincoln ispirato alla Grecia antica, eppure sono stati costruiti appena un secolo fa», afferma Ernesto Massimino Bellelli. Paese giovane e in forte crescita, la Macedonia è dunque in cerca d’identità e la sua capitale, rasa al suolo da un tremendo terremoto nel 1963, non fa eccezione.

Gli edifici che datano degli anni del realismo socialista continueranno quindi a sparire pian piano, almeno finché Gruevski sarà al potere. Il governo ha già contattato la nostra rappresentanza a Skopje per rifare la facciata di un centro commerciale, di proprietà di un gruppo italiano. Costo dell’operazione: un milione di euro, finanziato ovviamente dall’esecutivo macedone.

Inoltre, una ruota panoramica sarà presto installata sul lungo fiume, vicino alle tre barche-ristorante ancorate alle rive. E nel labirinto di statue e colonne ioniche, i visitatori dovranno anche abituarsi a veder circolare dei bus a due piani rossi, tipici di Londra ma già in uso da più di due anni a Skopje.
 

Argomenti:esteri

Riproduzione riservata © Il Piccolo