Guaschino lascia l’ospedale infantile per Firenze

Andrà a guidare la Chirurgia ostetrica del “Careggi”: «Qui non vedo prospettive di sviluppo»
Silvano Trieste 15/06/2010 Prof. Secondo Guaschino, foto B
Silvano Trieste 15/06/2010 Prof. Secondo Guaschino, foto B

L’altro giorno al convegno sulle strutture sanitarie ha detto: «Sono contento che si faccia un ospedale nuovo a Pordenone, Udine lo avrà molto presto, se vado a Palmanova lo trovo molto bello, se entro a San Vito pure, invece quando entro al Burlo mi vien da piangere. Scappiamo tutti dal Burlo, 20 anni di ospedale-cantiere...». E a scappare è proprio lui. Secondo Guaschino, a capo della Ginecologia del Burlo Garofolo, direttore del dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e della salute dell’Università di Trieste, per due mandati preside della facoltà di Medicina, ha accettato una pressante richiesta che veniva dall’ospedale Careggi di Firenze: trasferirsi lì, a dirigere la Chirurgia ostetrica.

«Alla fine ho accettato - racconta Guaschino -, mi sono stufato, a Trieste non vedo prospettive di sviluppo, anche se resto molto legato alla città. A Firenze avrò una clinica nuova, 4 sale operatorie e tutto quello che uno può desiderare». Non si apre però un nuovo posto a Trieste, in cambio della indubbia perdita: Guaschino resta “prestato al 99%” a Firenze, in virtù della legge Gelmini.

Severissimo il suo giudizio sulle questioni edilizie triestine: «In Sanità chi si ferma va indietro, e si continuano a mettere pezze a ospedali che pezze non sono più in grado di reggere. A Cattinara entra la bora e ci sono anche 8 letti con un bagno, al Burlo perfino di più. Sono a Trieste da 19 anni - prosegue Guaschino - e non ho visto succedere assolutamente niente. Vuol dire che dopo 20 anni passati a Pavia, e 19 a Trieste, me ne farò altri 6 a Firenze: ho ancora molta voglia di fare». Primo trasferimento a ottobre-novembre, con il nuovo anno accademico. (g. z.)

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