Gud e centri sociali, due ore a “confronto”

«Fascisti carogne tornate nelle fogne»: con lo slogan vecchio di decenni i giovani del centro sociale di Ponziana hanno voluto congedarsi, ieri poco dopo le 20 in piazza Garibaldi, dal manipolo di “avventori” del bar-pizzeria cinese, in realtà esponenti del movimento Gruppo unione difesa. Si è concluso così, dopo poco più di due ore, il “confronto” tra l’estrema sinistra e l’estrema destra che ha tenuto occupato un buon numero di componenti delle forze di polizia.
Tutto comunque si è risolto pacificamente, eccezion fatta per qualche slogan e qualche imprecazione: certo nulla a che vedere con i drammatici confronti di tale tipo che a Trieste - ma era così in tutta Italia - avevano caratterizzato la protesta politica giovanile negli Anni Settanta e Ottanta.
L’origine del “caffé” e della “Passeggiata” di ieri risale a più di un mese fa, quando sui social network era apparso l’annuncio di un concerto che il Gruppo unione difesa pubblicizzava per questo week-end proprio in piazza Garibaldi, “cuore” della vita di tanti stranieri residenti in città.
A contraltare, gli attivisti dei centri sociali avevano promesso di mobilitarsi. Così è stato, sebbene tanto il concerto quanto il corteo fossero stati proibiti dalla Questura. Una quarantina di militanti, in buona parte giovanissimi, si sono ritrovati a presidiare piazza Garibaldi, di fronte al bar dove gli attivisti del Gud, che avevano provocatoriamente deciso di essere presenti nel giorno e nel luogo del supposto concerto, erano intenti nelle loro consumazioni ai tavolini esterni del locale.
Ieri durante le due ore di mobilitazione, strettamente sorvegliata da carabinieri rinforzati da elementi del Reggimento Msu di Gorizia in pieno assetto anti-sommossa e agenti del Reparto mobile della Polizia di Padova, c’è stato spazio anche a una performance “artistica”. Megafoni alla bocca e testi alla mano, i militanti del centro sociale hanno inscenato una sorta di pièce teatrale ambientata in Sudamerica sul nazismo e i suoi appartenenti lì rifugiatisi al termine della Seconda guerra mondiale. (p.p.g.)
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