“Guerra” al campo da golf sull’ex penisola dell’Armata

POLA. Il ministro croato del Turismo Darko Lorencin è accorso a dare una mano al sindaco Boris Mileti„ nel suo acceso confronto/scontro con gli attivisti dell'Associazione “Amo Pola” in merito al futuro della penisola di Musil, un tempo roccaforte dell'Armata Jugoslava e poi dell'esercito croato, che sta per venir assegnata all'uso civile. La penisola di 170 ettari rappresenta un quinto della superficie complessiva del territorio cittadino e considerata la sua felice posizione, sta alimentando gli appetiti delle multinazionali del turismo. Nelle modifiche al piano urbanistico generale della città a Musil è prevista la cementificazione del 12 % della superficie e la costruzione di un campo di golf a 18 buche che occuperà il 50% della superficie complessiva.
Ebbene “Amo Pola” e buona parte dell'opinione pubblica sono contrari a questo tipo di sviluppo poichè temono che la futura società concessionaria collocherà delle barriere onde ostacolare la libera circolazione delle persone. Musil deve rimanere un'oasi verde per il tempo libero e lo sport ricreativo dei cittadini, affermano, e non un altro tumore di cemento nel paesaggio naturale. Il sindaco che ha respinto tutte le 1.500 osservazioni dei cittadini contro lo sviluppo turistico rassicura tutti dicendo che al concessionario non verrà permesso di collocare recinzioni e barriere. All'incontro stampa di ieri, il ministro Lorencin gli ha dato una mano dicendo che il futuro piano urbanistico generale prevederà l'assoluta libertà di accesso per i cittadini. Stando ad alcune osservazioni però è impensabile che sul campo di golf possano scorazzare i ciclisti della domenica magari accompagnati da cani o altri animali domestici.
Il piano urbanistico generale sarà approvato l'8 maggio prossimo. Malgrado ciò aggiunge il ministro Lorencin, ci sarà ancora tempo per considerare altre proposte. Gli attivisti di “Amo Pola” annunciano per i prossimi giorni grosse dimostrazioni di protesta. Il ministro si è soffermato anche sul progetto di ristrutturazione dei contenuti turistico–commerciali sull'Isola di Brioni Maggiore (escluso il Parco nazionale che praticamente non si tocca) che come spiegato, hanno bisogno di venir aggiornati ai tempi e alle tendenze. Come investimento si parla di 200-300 milioni di euro. Il futuro concessionario ha precisato il ministro verrà scelto entro l'anno tramite gara internazionale. La concessione verrà assegnata a chi presenterà il miglior piano per la totale modernizzazione delle strutture ricettive coniugando il turismo di lusso con la tutela dell'ambiente. Secondo Lorencin c'è da attendersi la calata in campo di investitori di calibro mondiale considerato che Brioni rimane la meta turistica più appetibile del Mediterraneo. (p.r.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo