Gusti di frontiera, riesplode la polemica sui costi degli stand

Costi quasi quadruplicati per le associazioni ed i gruppi che hanno partecipato a “Gusti di Frontiera” 2013. Tutta colpa della nuova modalità con cui sono stati gestiti i contratti per l'allacciamento...

Costi quasi quadruplicati per le associazioni ed i gruppi che hanno partecipato a “Gusti di Frontiera” 2013. Tutta colpa della nuova modalità con cui sono stati gestiti i contratti per l'allacciamento alle utenze, che secondo qualcuno hanno portato ad un esborso eccessivo per i sodalizi che hanno dato vita alla manifestazione. L'affondo è arrivato lunedì sera in Consiglio comunale, per bocca del consigliere del Pd Bozidar Tabaj, il quale ha parlato anche per esperienza diretta, facendo parte del gruppo del borgo di Sant'Andrea che da anni prende parte con il proprio stand alla festa enogastronomica per eccellenza dell'annata goriziana. «Quest'anno i costi per l'allacciamento a corrente elettrica, acqua e gas sono stati a dir poco esorbitanti, e secondo molti di noi, ingiustificati», ha detto Tabaj, che poi ha snocciolato i dati relativi allo stand di cui era parte. «Se nel 2012 avevamo pagato 210 euro per le utenze, a cui si aggiungevano poi 370 euro per l'occupazione del suolo pubblico, quest'anno solo per elettricità, acqua e gas abbiamo pagato quasi 950 euro – ha spiegato Tabaj -. Inoltre ci risulta che molte delle associazioni straniere non abbiano pagato, e siano state ospiti del Comune». Su quest'ultima circostanza è arrivata la smentita categorica del sindaco Romoli, assieme a quella della dirigente Salvadei, che ha puntualizzato come tutti gli espositori privati abbiano pagato, e si siano confrontati direttamente con le tre ditte assegnatarie delle gare per acqua, gas ed elettricità. Uniche eccezioni, gli stand “istituzionali” del villaggio dell'Amicizia, che il Comune di Gorizia ha inteso ospitare gratuitamente. «Premetto che a mio parere, all'indomani della chiusura di un'edizione di “Gusti di Frontiera” che ha ottenuto un successo così clamoroso e insperato, sia addirittura indecoroso piangere sull'aumento dei costi – ha risposto il sindaco a Tabaj -. Detto questo, però, voglio ricordare che l'aumento è legato alla volontà di rispondere puntualmente a tutte le normative e le disposizioni in fatto di sicurezza». Infine, la provocazione. «Se comunque le proteste degli espositori saranno di questo tenore – ha detto il sindaco -, vorrà dire che il prossimo anno penseremo solo alle bombole del gas, sulle quali non si può proprio transigere, e lasceremo che per le altre utenze ogni stand si arrangi per conto suo. Ma se poi, in seguito ai nostri controlli, qualcosa si rivelerà non a norma, saremo costretti a far chiudere i chioschi». (m.b.)

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