«Hitler, finisci il lavoro» Nei guai per la frase “social”

«Adolf ritorna e finisci il lavoro». Questa e tante altre frasi simili erano finite in rete, su Facebook pochi giorni dopo la strage di Charlie Hebdo. Ora nei guai è finito l’autore. Si chiama Adamo...

«Adolf ritorna e finisci il lavoro». Questa e tante altre frasi simili erano finite in rete, su Facebook pochi giorni dopo la strage di Charlie Hebdo.

Ora nei guai è finito l’autore. Si chiama Adamo Caniglia, 46 anni, triestino, residente in Slovenia. È accusato dal pm Pietro Montrone - che ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e si accinge a chiedere il rinvio a giudizio - di aver espresso su Facebook idee e giudizi antisemiti. In pratica, secondo il pm, Caniglia ha messo in rete frasi di propaganda di idee fondate sull’odio razziale. Lo ha fatto partecipando a un dibattito online all’interno del gruppo “Nimdvm” che fa riferimento all’avvocato Alberto Kostoris.

La data dell’episodio è quella del 10 gennaio dello scorso anno, pochi giorni dopo la strage di Parigi. In quel periodo era stato attivato sul gruppo aperto fondato da Kostoris un dibattito sull’accaduto, al quale avevano partecipato molte persone in gran parte triestine. Tra le tante aveva scritto il proprio pensiero anche Adamo Caniglia. Che fin da subito come emerge dal capo di imputazione se l’era presa con gli ebrei. Aveva scritto: «La colpa dei sionisti e del Mossad (ndr, il servizio segreto israeliano), vero cancro del mondo». Poi era andato giù ancora più duro. Lo aveva fatto dopo che altri partecipanti al dibattito avevano espresso le proprie rimostranze. La replica di Caniglia era stata: «Adolf ritorna e finisci il lavoro». Più di un invito a far fuori tutti gli ebrei.

A questo punto, su incarico della comunità israelitica di Trieste, è entrato in ballo direttamente l’avvocato Alberto Kostoris che, come legale della stessa comunità, ha inviato alla procura un esposto ipotizzando che le frasi di Caniglia rappresentassero una evidente propaganda di idee fondate sull’odio razziale. Da qui all’apertura di un fascicolo da parte del pm Montrone il passo è stato breve.

«Ho voluto segnalare il fatto per dare un esempio - ha spiegato l’avvocato Alberto Kostoris -. Perché anche se sono passati tanti anni dalla persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti, sono molteplici anche in questi tempi gli episodi di odio razziale che tuttora sussistono».

Caniglia è assistito d’ufficio dall’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano. «La difesa d’ufficio - dice - rappresenta una funzione pubblica che, come tale onorerò al meglio delle mie capacità, tutelando l’imputato. Tuttavia esprimo la mia solidarietà a tutti coloro che si sono ritenuti offesi».

Qualche giorno fa per frasi sempre dello stesso tenore il gip Guido Patriarchi ha rinviato a giudizio l’avvocato udinese Giuseppe Turco, abitante a Duino. Turco le aveva dette e ripetute in un’aula del tribunale tra lo sconcerto e l’imbarazzo di chi era presente. (c.b.)

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