«Ho abbracciato Moncini ma lui non stia tra i bimbi»

Il vescovo Crepaldi rompe il silenzio: «Con quell’atto non approvavo il suo vissuto Lodevole la sua opera di volontario, inopportuna la sua presenza a quella festa»
Lasorte Trieste 03/05/11 - Curia, Presentazione Breviario Tergestino Aquileiese, Vescovo Crepaldi
Lasorte Trieste 03/05/11 - Curia, Presentazione Breviario Tergestino Aquileiese, Vescovo Crepaldi

di Piero Rauber

Svela di aver già ordinato a padre Andrea Tommasi, il parroco di piazzale Rosmini, di tagliare per ora i ponti con “Le buone pratiche”, l’associazione di volontariato che lavora sul progetto sociale di Microarea a San Vito e che giovedì ha organizzato, proprio davanti alla chiesa della Madonna del Mare, quella che è ormai diventata la festa della discordia. Una festa cui si è visto per una mezz’ora anche Roberto Cosolini e che annoverava tra gli organizzatori e i partecipanti pure Sandro Moncini, il quale, de “Le buone pratiche”, è appunto il referente a San Vito .

Monsignor Giampaolo Crepaldi, però, non si limita a questo “comandamento”. In una nota diffusa ieri dall’ufficio stampa della Diocesi «per un servizio di verità sul polverone Moncini» - con tanto di invito «a trattare la questione sopra richiamata con saggezza ed equilibrio» - dopo aver preso le distanze da padre Tommasi prende le difese di don Ettore Malnati, il vicario episcopale per la cultura nonché parroco di Nostra Signora di Sion, a due passi da piazzale Rosmini. Colui che ha contribuito a innescare il dibattito con la sua telefonata e la sua lettera di segnalazione al Piccolo. E ne ha, poi, l’arcivescovo, anche per un terzo uomo della sua Chiesa. Quel don Mario Vatta, fondatore della Comunità di San Martino al Campo in cui Moncini si spende quotidianamente da 11 anni, che ha ricordato come, sotto Natale, proprio Crepaldi avesse abbracciato Moncini durante una visita tra i volontari del dormitorio di via Udine: don Vatta non osi strumentalizzare, pare ammonire tra le righe la nota della Curia, un abbraccio rivolto non a uno ma a tutti da un arcivescovo «ignaro» che, così si lascia intendere, non conosceva il curriculum di ognuno. Il Moncini volontario, stringi stringi, riceve la benedizione di Crepaldi. A patto che non si faccia vedere a feste con e per bambini.

«La doverosa iniziativa presa da monsignor Malnati e sollecitata da alcuni genitori della sua parrocchia - è l’incipit del comunicato - di evidenziare l’inopportunità della presenza del signor Moncini come organizzatore e partecipante ad una festa di bambini rispondeva esclusivamente a preoccupazioni educative e formative. Ogni altra interpretazione risulta strumentale e falsa. A questo riguardo sono state fornite al parroco della Madonna del Mare le necessarie istruzioni per interrompere la collaborazione con “Le buone pratiche”, fino a quando la situazione sarà pienamente chiarita». «Il percorso di recupero del signor Moncini attraverso una sua dedizione ai poveri ed emarginati - precisa la nota - è cosa lodevole e da incoraggiare. Tutto questo, però, non va ad intaccare i motivi di inopportunità del coinvolgimento del signor Moncini in una festa di bambini. Motivi ben condivisi da chi abbia pacatezza di discernimento e un pizzico di buon senso». Eppoi «la visita dell’arcivescovo, ignaro di tutto, alle strutture di don Vatta, accompagnata da una partecipe attenzione verso tutti i presenti, dirigenti ed ospiti, va tenuta nel suo significato originale. Decontestualizzarla, interpretandola come una approvazione dei vissuti di coloro che erano presenti, è una interpretazione fuori luogo e impropria».

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