«Ho pensato che in Italia avrei incontrato il Papa»

«Sono venuta in Italia oltre nove anni fa. Nel mio Paese lavoravo in una fabbrica di porcellana che poi ha chiuso e sono rimasta senza lavoro. Mi chiamò un’amica che già lavorava come badante a Roma e ci sono venuta di corsa. A Roma, ho pensato, avrei potuto incontrare il Papa».
Anna, 49 anni, sorriso stampato sulle labbra, viene da Cracovia e come molte badanti polacche ha scelto l’Italia anche per la comunanza con la religione cattolica. «Sono molto credente, praticante. Fin dal primo viaggio, fra i vestiti in valigia ho messo il rosario, lo porto sempre con me». A differenza di molte sue sue colleghe, Anna è single e non ha figli, così il lavoro da badante all’estero le è subito parsa l’occasione migliore per «inviare il denaro ai meii genitori che adesso possono permettersi di pagare le medicine, da noi sono molto care». Dopo l’esperienza romana si è trasferita, sempre per lavoro, nella Venezia Giulia. Ha assistito anziani a Trieste e Gorizia ma è a Monfalcone dove si è stabilizzata «grazie al buon rapporto stretto che ho coltivato con la persona che assisto». —
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