«Ho sperato fino all’ultimo che fosse in un bivacco»

La testimonianza do Loris Gubiani, l’amico con cui aveva iniziato la scalata. «Sono sceso prima perché dovevo andare a un funerale. È caduto dopo che ci siamo lasciati»

«Il destino ci ha voluto dividere proprio a poca distanza da quando l’ho salutato». È ancora sconvolto Loris Gubiani, il 47enne gemonese che ieri era sul Plauris insieme a Stefano Beltrame, sul monte che fa ombra a Venzone.

Gubiani e Beltrame avevano programmato insieme già da una settimana quell’escursione: entrambi amanti delle montagne, si erano conosciuti circa un anno fa tramite amici condivisi che in comune hanno quella passione per le escursioni. In gruppo avevano già fatto una decina di percorsi montani.

Nel taccuino di viaggio, c’era dunque un giretto in Valle Ongarina, e ritorno passando per casera Bellina: «L’unica cosa che avevo preannunciato - ci ha raccontato Loris Gubiani - era che per le 14 dovevo rientrare perché dovevo andare a un funerale, così giunti in Forcella Slips verso le 11.45, ho detto a Stefano che dovevo scendere perché mi andavano due ore per raggiungere casa. In quel punto lui era davanti a me su un bel salto di rocce, ed era intenzionato a proseguire, così ci siamo salutati». Chi lo sa quale sarebbe potuto essere il destino di Loris, se non avesse avuto quell’impegno preannunciato. Quella tra domenica e lunedì per lui è stata un notte bianca.

Alle 22, i familiari di Beltrame lo hanno chiamato preoccupati, dicendogli che Stefano non era ancora rientrato: «Ho preso l’auto e sono andato immediatamente a Portis dove avevamo lasciato le macchine di prima mattina, alle 7, quando ci siamo incamminati verso la montagna dopo aver bevuto un caffè. Quando sono arrivato sul posto, la macchina di Stefano era ancora lì».

E così, forse erano già passate le 22.30, quando è iniziata la “lunga notte” di Loris Gubiani: subito ha dato l’allarme e nel giro di poco tempo sono partiti i soccorsi. Loris è tornato a casa da Portis alle 3 della mattina, ha cercato di dormire ma alle 5 è ripartito, perché a chiudere occhio proprio non ce la faceva: «Quando ho visto che l’auto era ancora lì - ci ha detto - mi è sparita immediatamente tutta la stanchezza. Per tutta la notte ho atteso notizie, sperando sempre che Stefano si fosse perso e si fosse rifugiato in qualche bivacco». Ma il destino non è stato fortunato stavolta. Con la luce del mattino è stato possibile avviare le ricerche con l’elicottero, e alle 9 localizzato il punto in cui Stefano Beltrame era precipitato: forcella Slips, a pochissima distanza dal luogo in cui Loris Gubiani lo aveva saluto il giorno prima, a mezzogiorno.

Piero Cargnelutti

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