Un hotel 4 stelle di Marriott nello storico Palazzo Parisi di Trieste
L’edificio sorge in viale Miramare, davanti alla stazione ferroviaria. Lavori già avviati, primi ospiti nell’estate 2027

Era sparito dai radar. Oscurato dagli “altri” palazzi storici che gli stanno intorno e non solo. Ma lo splendido Palazzo Fulle-Parisi, già ufficio Iva prima di essere svuotato, ora si prende la rivincita. E che rivincita.
Martedì, infatti, il sindaco Roberto Dipiazza ha ricevuto una rappresentanza di Edilimpianti che ha presentato il progetto del primo hotel Tribute Portfolio di Marriott International a Trieste, che segna il debutto del leader mondiale a Trieste. Edilimpianti curerà il recupero per conto della proprietà.

In viale Miramare 7, proprio di fronte all’ingresso laterale della stazione ferroviaria e al servizio taxi, sorgerà il progetto del nuovo hotel, 4 stelle superior, i cui lavori sono già stati avviati. Il palazzo, che all’esterno di presenta in ordine dopo il restauro a parte alcune scritte Pro-Pal che l’hanno deturpato, necessita ovviamente di un restauro e di rigenerazione urbana.

La durata prevista dei lavori è di 18 mesi, e l’hotel accoglierà i primi ospiti nell’estate del 2027. All’incontro in Municipio erano presenti Vincenzo Settimo, Gianmaria Franza, Emanuele Cristelli per Edilimpianti, Yves Tapiero e Ziad Nohra per Swiss Oak, oltre al progettista, l’ingegnere Denis Zadnik.
«Mi fa piacere che realtà private scelgano di investire nella nostra città. Trieste sta vivendo un periodo di straordinaria crescita, attraendo investimenti, talenti e cultura da tutto il mondo. Il restauro di Palazzo Fulle e l'arrivo di Tribute Portfolio testimoniano questa evoluzione», così Dipiazza. E così dopo il progetto in corso, poco distante, di palazzo Kalister in piazza Libertà (altro albergo) e dell’ex palazzo dell’Intendenza di Finanza di largo Panfili (futuro albergo over 65) arriverà il recupero del patrimonio architettonico di un altro pezzo “dimenticato” della città.
Il palazzo di viale Miramare 7 venne costruito nel 1907 su progetto dell’architetto Schachner di Vienna per la famiglia dei baroni Parisi. Chiare quindi le tutele e i vincoli della Soprintendenza che specifica come il palazzo abbia risulti “notevole per le sue facciate e per gli interni”. Palazzo Parisi, prima di essere svuotato, è stata la sede della Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate.
Nella scheda tecnica della Soprintendenza si legge come il palazzo “si compone di quattro piani fuori terra e termina con una balaustra che corre lungo tutto il perimetro del tetto. Sulla balaustra si impostano dei vasi in pietra. La parte inferiore della facciata, che comprende il primi due livelli fuori terra, è realizzata a bugnato con cornici marcapiano che scandiscono orizzontalmente il prospetto”.
E ancora: “Al piano terra le finestre sono ad arco ribassato, al centro il portale d’ingresso ad arco incassato a tutto sesto presenta un panduro in chiave di volta, sormontato dallo stemma dei Parisi. La parte centrale della facciata, emergente rispetto al resto del fabbricato, è caratterizzata da un colonnato corinzio che si imposta sul balcone balaustrato del piano nobile”. Insomma, un vero gioiello che diventa albergo di lusso.
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