Hotel nell’ex Ras pronto per l’80% L’apertura a ottobre è più vicina

Opere edili e impiantistiche concluse a fine agosto. Settembre dedicato ad allestimento e formazione
Lasorte Trieste 11/06/19 - Piazza della Repubblica, Lavori Hotel Hilton
Lasorte Trieste 11/06/19 - Piazza della Repubblica, Lavori Hotel Hilton

Hotel Hilton in piazza della Repubblica, ultima tranche di lavori prima dell'inaugurazione


L’obiettivo sarebbe la Barcolana. O giù di lì. Perché, se proprio non coinciderà con domenica 13 ottobre, quella data non disterà molto dall’inaugurazione di “Double Tree by Hilton Trieste”, l’albergo a quattro stelle che sta nascendo nell’ex palazzo Ras in piazza della Repubblica.

Il cronoprogramma, per trasformare in hotel le forme disegnate da Ruggero e Arduino Berlam all’inizio dello scorso secolo, è finora rispettato, parola del capo-cantiere del gruppo Carron, Matteo Bacchin: «Realizzazione all’80%, l’intervento sarà terminato il 31 agosto dopo due anni di lavori, iniziati il 27 luglio 2017».

Certo, la conclusione dell’opera edile e impiantistica non implica l’automatica apertura dell’hotel: settembre sarà dedicato all’allestimento delle stanze, al collaudo di una struttura che interessa una superficie di 12.600 metri quadrati, come precisa il responsabile del settore immobiliare di Allianz Fulvio Delaiti. La compagnia monacense è proprietaria del grande immobile e ci tiene a una riqualificazione di qualità.

E poi ci sarà da addestrare il personale: quaranta addetti diretti e una ventina indiretti, ricorda il direttore dell’albergo Tito Di Benedetto. Esordiente, quarantenne, catanese, dieci anni all’Hilton trascorsi a Milano, Malta, Molino Stucky sulla veneziana Giudecca, Londra. Per lui quella triestina si preannuncia «un’avventura emozionante». Connesso con la hotellerie, il ristorante dai menu internazionali destinati a una clientela che si presume internazionale.

A osservare lo stato di avanzamento dei lavori Luca Boccato, amministratore delegato di Hnh, il gruppo alberghiero veneto che ha definito un accordo di franchising con la catena Hilton Worldwide. Lo accompagna Chiara Caberlon, architetto di origine vicentina ma di mestiere milanese: il suo studio è specializzato nel progetto e nel design alberghiero con un portafoglio di 140 lavori. «Ma questo è il più importante – confida la professionista – perché abbiamo dovuto trovare il giusto compromesso tra la storia dell’edificio e la funzionalità alberghiera». Ha aiutato a dosare gli interessi il buon rapporto con la Soprintendenza, al quale ha contribuito l’ingegnere Aulo Guagnini. Renato Portolan, esperto pordenonese, illustra i criteri adottati nel recupero e nel restauro di arredi, tappezzerie, ferri battuti, serramenti, pietre, soffitti ...

Boccato riepiloga i numeri dello sbarco imprenditoriale a Trieste: 125 stanze in grado di ospitare 150-250 clienti, la “spa” al quarto piano, spazi “pubblici” al primo piano (bar, ristorante, salette convegni), una sala convegni da 100 posti al piano terra, dove è organizzata anche la reception. Hnh guarda con attenzione al “prodotto Trieste” che concentra «domanda di grandi gruppi e turistica, le differenti opportunità di scienza e crocieristica». L’occhio verificatore pesa i voli da Francoforte su Ronchi. «Nel 2018 i flussi turistici sono aumentati del 3% rispetto a un 2017 in crescita», precisa Boccato. Che comunque non disdegna altri orizzonti: a fine anno Hnh apre un hotel a Roma, tra Esquilino e Monti, e una seconda struttura a Verona, tra la stazione di Porta Nuova e l’Arena. —


 

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