Hotel nell’ex sede Ras pronto tra un anno. Ospiterà 250 clienti

Viaggio nel cantiere da 17 mila metri quadrati nell’edificio di piazza Repubblica. Avrà 125 stanze e sarà un quattro stelle che darà lavoro a 50-60 addetti
Lasorte Trieste 12/10/18 - Lavori Nuovo Hotel Hilton, Ex Sede RAS
Lasorte Trieste 12/10/18 - Lavori Nuovo Hotel Hilton, Ex Sede RAS

TRIESTE Difficilmente Adolfo e Arnoldo Frigessi di Rattalma, figure storiche del panorama assicurativo nazionale ed europeo, avrebbero pensato che il loro ufficio direttoriale sarebbe stato trasformato in una delle sale-convegno all’interno del futuro “Hilton double tree Trieste”, il brand che sostituirà l’ultra secolare denominazione di palazzo Ras. In piazza Repubblica l’antica sede della compagnia, assorbita dal gruppo Allianz, sta diventando un hotel a quattro stelle, che, fatti debiti scongiuri, sarà inaugurato in occasione della Barcolana 2019, cioè tra un anno. Sarà dotato di 125 stanze e potrà ospitare oltre 250 clienti. Darà lavoro a 50-60 addetti, reclutati sul territorio.

Fascia di utenza medio-alta, aperta a ogni contributo, dal viaggiatore d’affari a quello di piacere. Nessun privilegio geografico da parte del marketing, che vuole attrarre da tutto il mondo.

Dalle originarie polizze alla nuova missione: colazione, bar, ristorante, “spa” (solo per gli ospiti) e buona notte. Operazione a tre: proprietà e investimento di Allianz che ci punta non meno di una ventina di milioni, gestione alberghiera affidata alla veneziana Hnh in accordo con Hilton, cantiere a cura della trevigiana Carron. Quasi a evocare il miglior auspicio per uno degli interventi edile-riqualificativi più importanti in corso a Trieste, ieri mattina, proprio a 48 ore dalla regata, un primo viaggio nel “ventre” del grande palazzo progettato da Ruggero e Arduino Berlam a inizio Novecento.

E che “ventre”: un cantiere da 17 mila metri quadrati, impegnato in una complessa sintesi dove miscelare la salvaguardia architettonica dell’edificio, l’irrobustimento strutturale e l’innovazione impiantistica. Adesso lavorano 70-80 persone, che raddoppieranno quando le opere accelereranno. Programma di restauro integrale: dalle facciate agli interni, dalla tappezzeria ai serramenti, dalla pietra al ferro battuto. Se ne occupa il pordenonese Renato Portolan. Il palazzo è stato chiuso parecchi anni, quindi abbisognava di una bella rinfrescata. Invece è lo studio milanese-fermano Caberlon Caroppi a progettare la riconversione dell’edificio.

Matteo Bacchin (Carron) racconta il cantiere, Andrea De Leo (Hnh) il futuro albergo. Simulazione: facciamo finta che tra un anno tutto sia pronto e arrivino i primi clienti. Potranno approdare con la vettura in piazza Repubblica, scenderanno con il bagaglio, andranno a parcheggiare in uno dei siti convenzionati. Torneranno in albergo, entreranno dal portale principale, prenderanno le chiavi alla concierge che sarà allestita tra mosaici e colonne, dove sorge la fontana monumentale.

A quel punto l’ospite avrà due possibilità: se va a sinistra, salirà alle stanze realizzate al secondo, terzo, quarto piano. Se invece vira a destra, avrà l’opportunità di imboccare la bella scalea che lo porterà alle cosiddette parti “pubbliche”, ovvero quelle fruibili anche da chi non dorme nell’hotel: aperitivo al bar, cena nel ristorante da 70-80 posti, qualche pagina in biblioteca. Salette per convegni. Hnh ci tiene a chiarire: il ristorante non vuole sfamare il cliente prima del sonno, vuole garantire un livello di qualità. Le parti “pubbliche” coincidono con quelle dove lavoravano i vertici della compagnia, la grande stanza del consiglio di amministrazione e gli uffici della direzione. Sempre al primo piano, ma affacciata su via Santa Caterina, la vastissima superficie della sala colazione.

Soddisfatti curiosità, appetito, digestione, il nostro ospite vorrà coricarsi. La metratura delle camere è pensata per varie esigenze: corre dagli 80 metri quadrati dell’«historical suite», dove era allestito l’archivio della compagnia, ai 23 mq della tipologia standard. Per dare un’idea di cosa accadrà, è già pronta l’essenziale proposta della “324” al terzo piano. Interessanti le soluzioni studiate al quarto, nel sotto-tetto, con lucernario e giardino d’inverno. —
 

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