I 70 anni degli scout Agesci tra avventura e spiritualità

La vita è un’avventura, l’educazione il nobile sentiero da percorrere. Temi, valori e propositi che segnano le celebrazioni del 70° anno di attività del Gruppo Scout Agesci Trieste 6, il ramo cattolico dello scoutismo italiano. Un «branco» formato attualmente da un centinaio di lupetti, dagli 8 ai 25 anni. Tanti gli eventi organizzati per l’occasione. Tra questi una mostra fotografica, alcuni appuntamenti conviviali e un convegno allestito ieri in collaborazione con il Comune nella Cappella di San Michele a San Giusto, tappa che ha dato il via allo speciale compleanno degli scout di casa Agesci.
Speciale anche il titolo scelto “Educazione e avventura”, binomio che sa di ricerca, crescita costante, attenzione alle istanze concrete del quotidiano più che alle distanze del virtuale. Avventura, insomma, intesa non come sforzo estremo tra giungle o vette impervie. «Non servono infatti degli atti straordinari ma il puro valore del quotidiano - ha riassunto alla perfezione padre Giovanni Gallo, della Congregazione dell'Osservatorio di San Filippo, uno dei relatori del convegno assieme alla psicologa Ambra Cusin e al pedagogista e docente Federico Muccelli -. La velocità frenetica della vita ora ci distoglie da questo obiettivo, ma bisogna avere coraggio: coraggio di valicare gli schemi, guardare lontano altri orizzonti - ha aggiunto il religioso - varcare quindi la “soglia” e mettersi in gioco con gli altri o, perché no, con la natura stessa».
Il nuovo eroismo sociale parte dunque da questo, dunque. Dal saper riaffermare legami e (ri)trovare sentieri che parlano di dialogo, ascolto, attenzione al prossimo e alla società. Concetti ripresi e ampliati da Federico Muccelli: «Bisogna riscoprire la straordinarietà dell'ordinario - ha affermato il docente universitario - e avvicinarsi a un concetto di avventura, che comporta l’attitudine al saper esplorare la vita e se stessi, con accenti che includono naturalmente anche la spiritualità. Questa forma di avventura ci porta al “fare”, a esperienze diciamo a carattere di laboratorio, che si concretizzano nell'apprendimento e nella educazione ai sentimenti».
Questa la missione che anima gli Scout Agesci. Un’avventura che, è stato precisato nel corso del convegno, non intende diventare un crociata ma una sorta di “rivoluzione” di valori e di cultura, partendo magari dal fermento giovanile. Anche perché, per dirla ancora come padre Gallo: «I giovani sono amareggiati dalle ombre e puntano a voler far emergere la luce».
A proposito di generazioni. La celebrazione di ieri ha portato alla ribalta anche una fetta di storia del “clan” Agesci locale, richiamando alla corte del convegno alcuni veterani, come Claudio Gasparo, 84 anni. C’era anche lui il 5 maggio del 1945, quando un gruppo di giovani esploratori, radunati nel piazzale di San Giusto, giuravano fedeltà ai dettami dello scoutismo cattolico, donando impegno a favore del prossimo, di Dio e del Paese. Le celebrazioni per il 70° sono animate anche dalla mostra fotografica, inaugurata ieri nella Sala parrocchiale di Piazza Cattedrale 4 (all'interno del ricreatorio “Toti”) aperta sino al 5 dicembre, con orari: dal lunedì al venerdì dalle 16/18.30, sabato e la domenica 9/13 16/19.
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