I cent’anni del ponte sull’Isonzo: tre incontri

SAGRADO. La municipalità di Sagrado ha varato una nuova serie di iniziative per celebrare il centenario della costruzione del ponte sull'Isonzo. Al centro civico di via D'Annunzio, con il decisivo apporto del Consorzio Culturale del Monfalconese, sarà ospitato un mini-ciclo di conferenze. Domani alle 18 appuntamento con l'architetto Luisa Codellia che affronterà il tema "I ponti sull'Isonzo nella storia e nelle trasformazioni del territorio"; venerdi 27 alle 18 la stessa Codellia parlerà di "Ponti nella letteratura"; infine, mercoledi 20 maggio alle 18, il Ccm presenta "I ponti della III Armata", raccolta di foto storiche del tenente Giovanni Droandi. ll ponte sull'Isonzo che unisce Gradisca e Sagrado ha compiuto un secolo di vita pochi mesi or sono. Cent'anni sono trascorsi dall'inaugurazione, datata 1 dicembre 1914. La sua ricostruzione risale invece al periodo post bellico, ovvero al 1919. La storia moderna del ponte di Sagrado inizia nel 1904 quando la Deputazione comunale del paese, assieme ad altre 16 rappresentanze dei comuni limitrofi, presentò un memoriale al luogotenente conte Goess, affinchè lo inoltrasse al ministero dell'Interno di Vienna per richiedere la costruzione di un nuovo ponte. Il cattivo stato del vecchio manufatto in legno (progettato nel 1846 dall'ingegnere Carlo Baubella e dotato di 33 campate in rovere e abete) e delle due testate in pietra era sotto gli occhi di tutti. E così pochi anni dalla richiesta ufficiale dei comuni, il progetto era fermo in qualche cassetto del ministero. Il 23 dicembre 1909 il vecchio ponte venne spazzato via dalla furia dell'Isonzo. Il podestà di Sagrado come primo provvedimento fece sistemare una passerella provvisoria dalla ditta Vittori di Sagrado. Del fatto venne interessato anche il capitano provinciale Faidutti. È grazie al suo interessamento se, in pochi anni di lavoro, il nuovo ponte venne ricostruito a fianco del vecchio. Realizzato in ferro e cemento armato, il ponte era considerato di «prima classe» a tre campate, lungo 275 metri, largo 6. La spesa complessiva venne quantificata in 800mila corone austriache. L'esecuzione venne affidata a ditte austriache, ma anche locali, tra le quali la Ribi di Gorizia. Il ponte servì al passaggio di uomini e merci fino alla notte del 23 maggio 1915. Nel primo giorno di guerra venne fatto saltare dal genio militare austriaco. Il pilone di sostegno delle due arcate verso Sagrado venne irrimediabilmente minato. Tra il 27 e 28 ottobre del 1917, dopo Caporetto, anche il pilone verso Gradisca venne distrutto. (l.m.)
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