I cent’anni della contessa Anna Maria Attems Santa Croce

Nella vivacità degli occhi la curiosità per la vita, nella grazia della postura l’eleganza di un’educazione raffinata, solo la fragilità del corpo minuto rivela le cento primavere trascorse. La...

Nella vivacità degli occhi la curiosità per la vita, nella grazia della postura l’eleganza di un’educazione raffinata, solo la fragilità del corpo minuto rivela le cento primavere trascorse. La contessa Anna Maria Attems Santa Croce venne alla luce il 12 giugno del 1912, ultima di cinque figli, nel castello di Krassonitz in Moravia, una delle dimore della madre Anna Kammel de Hardegger dove la famiglia risiedeva mentre il padre, Mario Attems luogotenente del regno austroungarico, viaggiava nelle diverse città quale rappresentante dell’imperatore. Donna sportiva, amante della musica e delle letture, brava ceramista, abile amazzone amava cavalcare nei boschi, incontrare i paesani che vivevano sulle terre, inconsapevoli modelli ritratti nelle sue sculture in ceramica.

Nel 1942 Nyu, questo il vezzeggiativo di origine giapponese usato in famiglia e dagli amici intimi, sposò il goriziano Riccardo Cunoldi e si trasferì a Gorizia dove visse in diverse case fino all’attuale residenza in piazza Battisti.

«Quando ero più giovane ho viaggiato molto in Italia e all’estero. Ricordo le traversate oceaniche verso il Brasile, i soggiorni a Firenze e Praga. Ma è Parigi la capitale dove ci si sente davvero giovani. Certo i ricordi più felici sono legati ai boschi della mia infanzia e adolescenza, ai viaggi in carrozza o a cavallo fino a Vienna». Donna di ampie vedute ha sempre saputo ascoltare senza pregiudizi sociali, certo frequentava la nobiltà cittadina, in particolare era in rapporti di amicizia con Colette Coronini, sorella di Carlo, ma nella sua cerchia di amiche anche molte borghesi con le quali amava giocare a carte, bridge escluso, andare a teatro o frequentare il circolo di lettura.

Cresciuta in un ambiente mitteleuropeo, cosmopolita e poliglotta utilizza nella conversazione familiare espressioni tedesche e francesi, lingue che un tempo parlava correntemente. «Nella vita ho imparato che importante è non restare indietro rispetto agli avvenimenti, non farsi stupire dalle idee diverse ma sempre meditare prima di agire». Una saggezza tramandata di generazione in generazione dal lontano 1025 prima citazione degli Attems in un documento ufficiale. Casata di origine friulano- teutonica nel 1521 il conte Federico si trasferisce a Gorizia e nel 1605 la famiglia riceve il diploma feudale e il castello di Santa Croce, del quale presso Aidussina in Slovenia ora restano solo ruderi seppure maestosi.

Margherita Reguitti

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