I colibrì a Miramare accumulano altri debiti

Non viene pagata la farmacia che fornisce Medicine e latte. Due nuovi nati, sono 17
sterle trieste un esemplare di colibrì arrivati al parco tropicale di miramare scortati dai carabinieri nella foto a sx il ivano fraticelli a dx stefano rimoli responsabile della serra tropicale
sterle trieste un esemplare di colibrì arrivati al parco tropicale di miramare scortati dai carabinieri nella foto a sx il ivano fraticelli a dx stefano rimoli responsabile della serra tropicale

Che cosa succede ai colibrì di Miramare, dopo il pauroso incendio di parte delle serre? Per adesso, incolpevoli, stanno procurando ulteriori debiti. Uno dei farmacisti da cui Stefano Rimoli si fornisce (nelle funzioni di custode giudiziario degli animali per incarico della magistratura) ha un credito di oltre 1500 euro per farmaci e latte da neonati che servono per gli uccellini. «Nel passaggio tra questa gestione, che per i pagamenti chiama in causa il ministero dei Beni culturali, e quella precedente che faceva capo all’Università di Udine - dice il titolare della farmacia San Bortolo di viale Miramare - sono rimasti in sospeso altri 780 euro. Ormai ho perso le speranze di incassarlo».

Dopo le complesse vicende giudiziarie, i fornitori ma anche i veterinari che collaborano devono compilare una bolla in funzione di preventivo, una volta approvata possono emettere fattura, e poi aspettare i soldi. «C’è stato qualche ritardo, ma è solo una questione di carte, lo scorso 11 gennaio c’è stato per questo un incontro col giudice, col 10 febbraio i pagamenti dovrebbero arrivare» ammette Rimoli dalla Germania, dove si trova per assistere all’insediamento dei 17 colibrì che ha venduto (per rifondere debiti) a un parco naturale di 26 ettari «tra Hannover e Brema, specializzato nella cura degli uccelli - racconta - e dove il 15 marzo i colibrì triestini verranno anche esposti al pubblico».

Mentre le serre “bruciate” sono rimaste con la loro ferita, i 15 colibrì superstiti continuano a vivere e crescere, nel frattempo ne sono nati ancora due, quindi siamo a 17 esemplari. Ma l’incertezza qui è di casa. I 25 mila euro che la Direzione regionale aveva ottenuto dai Beni culturali sui fondi del lotto, agganciati alla somma di 1,2 milioni per il restauro di queste serre (una volta vuotate) e dei muraglioni, sono stati infatti già “girati” all’Università di Udine, a lungo consulente scientifico di Rimoli, e per un periodo incaricata della sopravvivenza dei colibrì. Le nuove spese adesso sono coperte oppure no?

Inoltre i 600 mila euro che la Regione lo scorso dicembre ha destinato a Miramare, firmando un accordo di programma con la Direzione regionale dei beni culturali, sono sì destinati al recupero delle cosiddette “serre nuove” che dovrebbero diventare sede del Centro di riproduzione dei colibrì superstiti, ma a una condizione. Come è esplicitato nel testo, solo a condizione che il futuro centro dimostri struttura giuridica e capacità gestionale salda. Ci sono alcuni mesi per elaborare il piano. Altrimenti quei soldi potranno essere spesi per la riqualificazione di parco e castello, a prescindere dal “progetto colibrì”. (g. z.)

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