«I divieti di pesca a Sistiana non sono nuovi»

L’assessore Cunja replica al “capo” dei pescatori Doz: «Limitazioni già varate dalla precedente giunta»
Di Ugo Salvini

DUINO AURISINA. «I pescatori locali non sono stati bypassati nell’ambito delle decisioni prese e la Riserva regionale delle Falesie è da anni area di massima tutela, perciò interdetta alla pesca». Andrej Cunja, assessore comunale di Duino Aurisina, replica per le rime a Guido Doz, responsabile regionale del settore agro ittico alimentare dell’Agci, cioè l’Associazione generale delle cooperative italiane, che qualche giorno fa aveva vivacemente protestato contro quella che egli stesso aveva definito la «neocostituita Riserva marina delle Falesie».

Traendo spunto dalla notizia del posizionamento delle boe necessarie per delimitare la riserva a mare, Doz aveva definito quest’ultima «la tomba dei pescatori professionisti e banca di quelli di frodo», annunciando che «le conseguenze dell’approvazione del Regolamento delle Falesie saranno devastanti per decine di famiglie che vivono operando nell’ambito del settore della pesca».

«Innanzitutto - precisa Cunja - va ricordato che il posizionamento delle boe, unitamente alla posa degli aggregatori ittici sotto le mitilicolture che si trovano più a largo, è stato realizzato dal Gruppo di azione costiera del Friuli Venezia Giulia, in attuazione della scheda 4.1.2.d, dedicata alla gestione della pesca nell’area Falesie di Duino, inserita nel Piano di sviluppo locale dello stesso Gac regionale. L’intervento è costato complessivamente 78.300 euro - aggiunge Cunja - di cui 39.300 sono stati utilizzati per l’acquisto di sei boe e per la relativa posa, 39mila per la realizzazione e la posa degli aggregatori, sotto gli impianti di mitilicoltura adiacenti alle Falesie. Questi ultimi fra l’altro sono stati posizionati in base a dirette indicazioni degli operatori della pesca e consistenti in un sistema destinato a creare una zona di ripopolamento ittico, specie per cefalopodi, attivo e passivo. Nel Gac - evidenzia l’assessore di Duino Aurisina - sono presenti le più importanti associazioni del settore pesca e le modalità di utilizzo di tali fondi sono state decise di comune accordo, seppure dopo lunghe trattative. Non corrisponde dunque affatto a verità - insiste Cunja - l’asserzione di Doz, secondo la quale i pescatori sarebbero stati scavalcati nella vicenda. Va comunque ribadito che la particolare area in questione è, dal momento stesso della sua istituzione - prosegue Cunja passando all’altro tema - una riserva naturale, per la quale vige per legge il massimo grado di tutela possibile, pertanto già nel Piano di sicurezza approvato dalla precedente amministrazione comunale di Duino Aurisina la pesca professionale ne era esclusa e non sarebbe stato possibile fare diversamente. Era invece prevista e continua ad esserlo - incalza Cunja - la possibilità della pratica della pesca scientifica, per ora riguardante solo due imbarcazioni. La soluzione concordata non è affatto limitante dello sviluppo della pesca locale, vale anzi il ragionamento contrario. Lo sanno anche i gatti, anzi i guati visto il tema - continua l’esponente della giunta che governa il Comune di Duino Aurisina - che nelle acque adiacenti alle aree marine protette, negli anni, la quantità di pescato aumenta considerevolmente. Così è successo, checché ne dica Doz, a Miramare e contiamo di replicare tale situazione anche a Sistiana e a Duino. Certo, i pochissimi che ancora andavano a seppie sotto le falesie, magari anche in barba all’ordinanza della Capitaneria di Porto, che già vieta l’avvicinamento a meno di 30 metri dalla riva - osserva Cunja - non potranno più farlo, ma quando Doz dichiara che il reddito di oltre sessanta famiglie sarà messo a rischio dall’approvazione del Regolamento la spara davvero grossa. La sua affermazione poi - conclude - che gli aggregatori ittici siano stati posizionati a favore dei pescatori di frodo rasenta la diffamazione nei confronti del Gac regionale e degli enti e delle associazioni che vi sono rappresentati».

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