«I dragaggi tagliano fuori il Villaggio del Pescatore»

di Cristina Polselli
DUINO AURISINA
Accontentati tutti? Non proprio. Nell'annosa questione dei bassi fondali c'è chi è rimasto a bocca asciutta. Si tratta di tutti quei gruppi, associazioni e cantieri situati al Villaggio del Pescatore. I lavori di dragaggio che partiranno a breve, infatti, interesseranno tutto il canale di Locovaz lasciando però escluso proprio il breve tratto che entra nella marina del Villaggio. La parte finale ,una cinquantina di metri, del canale della Peschiera è stato inspiegabilmente lasciato fuori dal progetto d'intervento «Non sappiamo se si tratti di una dimenticanza o altro - racconta Lorenzo Torelli, presidente della Polisportiva San Marco - resta il fatto che la situazione ormai è arrivata alla saturazione, se non intervengono non potremmo più uscire con le nostre barche». Le imbarcazioni coinvolte, ovviamente, sono quelle a vela che, dotate della deriva, rischiano lo spiaggiamento quando sopraggiunge la bassa marea. «Oramai si rischia l'incagliamento anche con un pescaggio di un metro e venti, la situazione è ingestibile». Il pericolo è reale tant'è che, poco tempo, fa la stessa Capitaneria di porto aveva emanato il pericolo di navigazione. «In una giornata, soprattutto nel fine settimana, quando ci sono tante barche fuori, se arriva il brutto tempo si crea un traffico immenso, tutte rientrano nello stesso momento una dietro l'altra, se la prima imbarcazione si spiaggia succede un macello».
Già molti soci si sono informati per spostare la barca in altre zone ma le marine sono ormai tutte piene, il danno per la Polisportiva, che conta circa 500 barche, non è tanto economico, essendo un'associazione senza fini di lucro, quanto di immagine. Al Villaggio del Pescatore sono presenti, oltre alla Polisportiva diverse associazioni come la Società nautica Laguna, o l'Associazione Duino 45 ma anche cantieri privati come "Marina Timavo" di Lenarduzzi, per quest'ultimo il danno economico non sarà nient'affatto secondario se non si trova una soluzione. Ma al danno rischia di aggiungersi pure la beffa, infatti, i lavori di dragaggio nel cantiere principale di Locovaz che porta a Monfalcone, rischiano di aggravare ancora di più la situazione del canale della Peschiera.
«Questi ultimi metri già sono penalizzati dal fango e dalla sabbia portati dal fiume che qui rallenta e quindi deposita tutti i residui, ora rischiamo di subire anche il fango che verrà buttato qui da Locovaz». In fondo per venire incontro a circa le 700 barche presenti al Villaggio basterebbe poco «in fin dei conti si tratta a malapena di una cinquantina di metri, due giornate di lavoro basterebbero» conclude Torelli.
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Decine di lettere inviate, più di 800 firme raccolte, assemblee, riunioni ed incontri. Il problema dell'insabbiamento del canale nell'area della foce del Timavo fino al Villaggio del Pescatore e verso il mare aperto è una questione che dura da mesi. Ora però lo sblocco: la richiesta avanzata dal Consorzio industriale di Monfalcone è stata approvata dalla Capitaneria di porto . Tirano quindi un sospiro di sollievo le grosse società quali Svoc, Casoneri o la società Tavoloni e anche le marine come Hannibal, Marina Lepanto, Nautec, Ocean. Restano ancora con il fiato sospeso le nautiche presenti al Villaggio del Pescatore.
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